Parla Antonio Vassallo il fotografo che per primo vide la strage di Capaci

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Fotografia e cinema, terrorismo e guerra per il doppio appuntamento di oggi e domani al Circolo Aurora di piazza S.Agostino ad Arezzo. Oggi alle 18 incontro con Antonio Vassallo il fotografo che per primo arrivò sulla strage di Capaci a parlare di lotta alla mafia. La sua sarà una testimonianza diretta senza retorica né ipocrisia, un incontro per esercitare il dovere della memoria e il diritto alla verità che ha portato confermare che quel 23 maggio del 1992, a premere il telecomando è stato il mafioso Giovanni Brusca. Antonio Vassallo è stato tra i primi ad accorrere sul luogo della strage. Si allontana dopo che uno dei superstiti dell’attentato, il poliziotto Angelo Corbo, ancora sotto choc, gli punta il mitra contro. Pochi minuti dopo scatta le foto che gli vengono sequestrate da due presunti poliziotti. Foto infatti mai arrivate agli investigatori, assenti dagli atti giudiziari e mai più ritrovate.

Ancora oggi ci si chiede cosa e chi fotografò involontariamente. Da anni, ai bordi di quell’autostrada e in quella che è stata ribattezzata la casina "No mafia" incontra studenti e famiglie che passando da Capaci, vogliano conoscere la storia di questa terribile pagina di storia italiana. Un racconto dei primi istanti e delle giornate successive, dei misteri, delle negligenze investigative, dei paradossi per cercare di capire chi veramente ha ucciso Giovanni Falcone, la moglie e gli agenti di scorta.

E domani alle 21,30 per la rassegna di film contro la guerra curata da Francesco Maria Rossi e Luca Innocenti "Quando la guerra non è più fredda. Cinema come profezia. Cinque film per raccontare le guerre del mondo" sarà proiettato il film "A prova di errore" del 1964 diretto da Sidney Lumet. L’ultimo appuntamento sarà lunedì 16 maggio con "La pelle" film del 1981 di Liliana Cavani.