CLAUDIO ROSELLI
Cronaca

Festa al Palio della Vittoria, Anghiari vince dopo 10 anni

Protagonista della serata Luca Capacci che è anche figlio del presidente dell’Associazione che organizza l’evento: “Un’emozione indescrivibile”

La squadra anghiarese festeggia la vittoria con il sindaco Alessandro Polcri

La squadra anghiarese festeggia la vittoria con il sindaco Alessandro Polcri

Anghiari (Arezzo), 30 giugno 2025 – Un’attesa di dieci anni ripagata da un trionfo tatticamente perfetto sotto gli occhi del pubblico di casa, che non ha smesso un solo istante di spingere l’eroe di giornata e tutta la squadra che lo ha sostenuto. Era infatti dal 2015 (con Matteo Giorni) che Anghiari non tornava ad aggiudicarsi il Palio della Vittoria, la “corsa podistica più pazza del mondo” con la quale viene onorata un’appartenenza alla Toscana sancita dalla Battaglia del 29 giugno 1440.

A rompere il digiuno, firmando il successo numero 5 della patria di Baldaccio sulle 21 edizioni dal 2003 a oggi, è stato Luca Capacci, impiegato di 30 anni e figlio di Valter, che è il presidente proprio dell’Associazione Palio della Vittoria. Un assolo, il suo, che è iniziato pochi metri dopo il via, dato alle 20.15, quando l’imbrunire del sole aveva spalmato un eccezionale colore sui campi della vallata. Capacci, al quale erano stati assegnati i galloni di capitano, è subito scattato con il chiaro intento di evitare la bagarre e possibili placcaggi che invece i gregari – efficace in particolare il lavoro di Simone Viviani – hanno cominciato a praticare nei confronti degli avversari, compresi due vincitori del passato messi subito fuori gioco: Ivan Poggi di Firenze e Francesco Innocenti di Sansepolcro.

All’imbocco della Ruga, dove la salita del lungo rettilineo di 1440 metri diventa più dura, Capacci è sempre solo in fuga, il suo volto è tutt’altro che affaticato e dietro di lui c’è per giunta il fido Viviani a protezione. Gubbio, leader nell’ultimo biennio, fatica a uscire e quando ci prova è oramai troppo tardi; l’ultimo tentativo è quello di Montepulciano con Samuele Cesaroni, ma Viviani lo marca stretto e allora Capacci può curvare verso piazza Baldaccio e alzare le mani al cielo al termine di una faticata durata per lui 5’40”; secondo a 6” è Cesaroni e terzo a 10» è Luca Pentolini di Città di Castello, autore di una importante accelerata nel finale che gli è valsa il gradino più basso del podio.

"Faccio ancora fatica a parlare – ha detto Capacci a distanza di pochi secondi dalla grande impresa – e l’emozione di vincere in casa è indescrivibile. È stato tutto bello, dalla preparazione fino all’arrivo. Sapevamo che stavolta eravamo più competitivi e allora ci siamo allenati con grande scrupolo, riportando ad Anghiari il Palio”.