Oro turco, la Castoro ancora ferma: 35 restano a casa ma tredicesime pagate

L'amministratore giudiziario cerca due figure che guidino la produzione, il lavoro ripartirà a metà gennaio, i forni saranno riaccesi a breve. Le verifiche del prodotto

I controlli della Finanza

I controlli della Finanza

Arezzo, 6 gennaio 2019 - Resta in pausa forzata la «Castoro» di Castiglion Fibocchi, l’azienda orafa stangata da un’inchiesta della Finanza di Bologna, con la decisione di arrestare due dirigenti e mandare altri due agli arresti domiciliari per un mega-riciclaggio di metallo prezioso. Dopo il sequestro preventivo disposto dal Gip bolognese Alberto Gamberini, su richiesta del Pm Marco Forte, titolare del fascicolo, il giudice ha anche quantificato il valore del sequestro stesso, valutando duecentomila euro le quote societarie e oltre un milionela struttura aziendale.

Precisando però che l’esatta quantificazione del valore è demandata all’amministratore giudiziario Stefano Mendicino. Il professionista è già a buon punto nel lavoro di verifica del magazzino: il carico dichiarato di oro in azienda era di 320 chilogrammi, il metallo già controllato e pesato arriva a 291 chili ma rimanenze da conteggiare ci sono ancora e la cifra finale non sarà dunque dissimile da quella prevista.

Intanto oggi scade il periodo di ferie forzate dei 25 dipendenti della ditta, ma a questo non si accompagnerà domani la riapertura dello stabilimento. L’inchiesta ha infatto decapitato i vertici, i fratelli Rita e Simone Iacopi, Giacomo Baldini figlio di Rita e coinvolto anche Alessio Frasconi. L’amministratore sta procedendo a diversi colloqui per individuare adesso due nuove figure da assumere come coordinatori della produzione, indispensabili per far ripartire il lavoro. I contatti dovrebbero chiudersi entro una decina di giorni e solo allora si riapriranno le porte della fabbrica.

Nel frattempo i dipendenti restano a casa, comunque pagati. E a proposito di stipendi, è stata saldata la tredicesima mensilità, con Mendicino che ha ottenuto dall’ufficio metrico la conferma dei marchi. L’amministratore sta anche trattando con le banche per lo sblocco delle linee di credito che sono state sospese ma che dovrebbero essere riattivate a giorni.

Insomma, nella prospettiva della ripartenza, nella settimana che sta entrando un piccolo gruppo di dipendenti sarà chiamato in azienda per la riaccensione dei forni che va a completamento solo dopo alcuni giorni. Una marcia faticosa verso il ritorno alla produzione ma il traguardo non pare lontano.