
di Dory d’Anzeo
Con una formula un po’ diversa, un calendario ridotto e mille accorgimenti in più per evitare il contagio da coronavirus, Vicenzaoro si farà, e questa è una buona notizia anche per le aziende aretine. Il nuovo format, organizzato da Ieg nello spazio fieristico della città veneta, si terrà a settembre, dal 12 al 14.
Tre giorni, invece dei canonici cinque, che il settore aspetta come una sorta di D-day della ripresa. Non si sa nulla, invece, per quanto riguarda la possibilità di ospitare ad ottobre Gold Italy, anche se la confgerma di Vicenza apre uno spiraglio. Ha parlato di ‘sfida’ Ivana Ciabatti, presidente di Federorafi: "Con la manifestazione, i principali player e le aziende del settore orafo e gioielliero dimostrano di anteporre gli interessi dell’intera comunità orafa rispetto a quelli di parte o del singolo. La fiera è un investimento sul settore e per il settore, per dare un segnale concreto dell’effettiva ripartenza del gioiello made in Italy ". Inutile nasconderlo, non sarà una fiera come le altre.
Sarà un evento che avrà la comunicazione in primo piano, un summit dove discutere lo stato dell’arte e le prossime sfide. La speranza è che i buyer internazionali riescano a partecipare. E anche se su questo punto l’incertezza regna sovrana, la conferma dell’evento è stata accolta con favore dagli imprenditori. Da Confindustria, Giordana Giordini fa sapere: "Abbiamo tanta voglia di ripartire, non ne possiamo più. Dopo tre mesi di stop totale, questo evento è di vitale importanza. Apprezziamo anche che gli organizzatori siano venuti incontro alle aziende con prezzi molto agevolati per gli stand. Il punto focale è la presenza di buyer: non sappiamo quanti ne arriveranno. Viaggiare è difficile.
Il divieto di portare bagagli a mano è deleterio: un rappresentante dovrebbe spedire il campionario o separarsene durante il viaggio. Come Federorafi ci stiamo muovendo per cercare un accordo con le compagnie aeree, ma sarà difficile. La buona notizia è che il mondo della politica si sta muovendo e forse, a breve, avremo qualche risorsa". La fiera di Vicenza è ‘una buona cosa’ anche per Gabriele Veneri, presidente degli orafi di Cna. La presenza dei buyer è l’aspetto su cui tutti puntano l’attenzione: "Spero siano messi nelle condizioni di partecipare. Ho visto che è stato fatto di tutto per venire incontro agli espositori, sarà una fiera più ‘easy’ e la situazione non lascia presagire grossi affari. Ma potrebbe essere anche una buona occasione per scoprire le potenzialità del web. IImplementare questo aspetto è fondamentale". Da Confartigianato, Luca Parrini parla di evento ‘necessario’: "Non avrei mai immaginato un settembre senza fiere, sarebbe stato un segnale negativo per il settore orafo e per tutto il Paese. Sarebbe passato il messaggio di una nazione che non riesce a ripartire, mentre i nostri concorrenti cercano di sottrarci quote di mercato. Ci farà bene sul piano dell’immagine, speriamo di portare a casa anche qualche risultato".