Oro Arezzo, sfida al rallentamento Affanno commesse e segnali di ripresa

Giordini: "Maggio è in ripresa e grazie all’expo tanti clienti nuovi. Il rischio è legato all’aumento del metallo"

Oro Arezzo, sfida al rallentamento  Affanno commesse  e  segnali di ripresa

Oro Arezzo, sfida al rallentamento Affanno commesse e segnali di ripresa

di Lucia Bigozzi

L’expo dell’oro porta luce, pure su un aprile e maggio in controtendenza. L’effetto zavorra, a livello mondiale, è collegato all’aumento dei tassi di interesse e del prezzo dell’oro. Inflazione, in una parola. Ma qui, tra gli stand di Oroarezzo gli imprenditori continuano a incassare ordini. Non in quantità industriale, ma in questa fase in cui il trend del comparto sta rallentando, non è la quantità a fare la differenza. A contare sono altri numeri: ad esempio i nuovi clienti che possono aprire filoni di mercato finora residuali e il consolidamento dei buyer dai mercati di riferimento per oreficeria e gioielleria: il Medio Oriente con in testa Dubai che nelle analisi dei Centri studi, si è riconquistato il mercato, seguito da Turchia e Francia. La delegazione turca a Oroarezzo conta una ventina di compratori "che abbiamo visto all’opera negli stand. Non solo: c’è la novità di clienti da Messico e Canada. Finora gli imprenditori hanno fatto buoni ordini", analizza Giordana Giordini, presidente della Consulta Orafa e di Confindustria Oro. "Ci sono state e continuano ad esserci buone contrattazioni nonostante la fase di flessione registrata tra marzo e aprile, anche se maggio sta già indicando la ripresa".

Il punto, secondo Giordini, non è "la quantità degli ordini sopratutto dai compratori europei, bensì il raddoppio dei buyer impegnati tra gli stand e i clienti nuovi, ad esempio dall’America Latina, oltre al Messico c’ è anche la Colombia e dall’Africa settentrionale, in particolare il Senegal. Anche dagli Stati Uniti sono presenti operatori nonostante la data ravvicinata con la fiera di Las Vegas. L’impressione complessiva è molto positiva perchè partecipare alla fiera e incontrare nuovi buyer è sempre un’opportunità importante per le aziende".

Piuttosto, qualche difficoltà nel corso dell’anno ci sarà "non sui fatturati, quanto sulla riduzione del margine di guadagno per effetto dell’aumento del prezzo dell’oro e dei tassi di interesse", aggiunge Giordini che porta il dato della sua azienda per articolare il concetto: "Nei primi tre mesi di quest’anno abbiamo superato il fatturato dello stesso periodo 2022 ma i costi sono già più alti di un anno fa e dunque il margine si riduce".

Mauro Benvenuto, presidente Cna Orafi, segnala un "balzo in avanti importantissimo all’immagine della fiera che hanno saputo dare Ieg e Arezzo Fiere, oltre alle suggestioni trasmesse dalla creazioni di Beppe Angiolini. Un ottimo lavoro da parte di tutti, con Ieg che ha portato ad Arezzo oltre quattrocento buyer; sabato e domenica ci sono stati buoni affari". Benvenuto riporta l’umore delle aziende associate ed evidenzia un dato: "C’è chi ha lavorato in maniera discreta ma nessuno mi ha detto di aver lavorato tanto. Tuttavia, ad oggi è una fiera che merita un bel voto: 7".

La consapevolezza degli imprenditori è che dopo due anni segnati da un exploit inaspettato per numeri dei fatturati e dimensioni degli ordini, una flessione era da mettere in conto. Lo sottolinea Luca Parrini, presidente di Confartigianato Orafi. "Era prevedibile un rallentamento. Ci sono mercati più attrattivi come il Medio Oriente e Dubai che confermano la loro propensione all’acquisto dei nostri prodotti, mentre gli Usa sono in una fase più tranquilla. Oroarezzo si conferma un appuntamento strategico per le aziende aretine e quest’anno l’aumento dei buyer rappresenta una cifra in più per fronteggiare la fase che stiamo attraversando. Dopo due anni di gran carriera, è un trend fisiologico".