
OroArezzo
Arezzo, 27 maggio 2020 - E’ la metafora perfetta del momento difficilissimo che sta attraversando il distretto dei gioielli, fermo ancora all’85 per cento, fra cassa integrazione e mercati mondiali che restano chiusi. Situazione così critica da indurre anche Ieg, l’organizzatrice delle grandi fiere orafe aretine e vicentine, ad annullare Oro Arezzo, programmato, sia pure in un’edizione ridotta e a metà digitale dal 18 al 21 luglio.
Niente da fare, come annuncia un comunicato del primo pomeriggio. Saltano anche quelle date, che già erano uno spostamento in avanti rispetto al primo slittamento a metà giugno dal calendario iniziale di maggio. Invece si va direttamente al 2021, senza nemmeno l’ibrido che Lorenzo Cagnoni, presidente di Ieg, aveva preannunciato: gli espositori negli stand del Palaffari, i buyers internazionali collegati on line su una piattaforma telematica.
Non ci sono le condizioni di mercato, dicono adesso quelli di Ieg, meglio annullare tutto e rinviare direttamente al 2021. Restano una specie di gallery on line dei gioielli delle aziende, un po’ con le dirette Instagram e un po’ con i Webbinar, e Premiere, il concorso dei preziosi che sarà organizzato in via virtuale da Beppe Angiolini, ormai art director fisso della manifestazione. Appuntamento dal 9 giugno.
«La bellezza che continua», dice Marco Carniello, direttore dell’area oro di Ieg. In realtà, spiega lui, mancano i due presupposti fondamentali per fare una fiera con un minimo di vitalità: «I voli aerei che sono ancora sospesi all’80 per cento e che non consentono i movimenti degli acquirenti internazionali e la buyers confiance, ovvero la loro disponibilità a comprare».
Come a dire che così sarebbe un bagno di sangue. Del resto, nemmeno le aziende aretine sono pronte a esporre collezioni nuove che ancora non vengono prodotte nelle fabbriche quasi deserte. Che succederà di Vicenza Oro che a questo punto, a settembre, diventa il primo evento in calendario? E’ sul filo anche quella. «Dipende dalle stesse condizioni che hanno portato ad annullare Oro Arezzo - risponde Carniello - solo che si va più in là nel tempo e ci sono un po’ più di probabilità di recuperare un minimo di normalità».
Vale anche per Gold Italy, che è la seconda fiera aretina dell’anno, la sorella minore: il fatto che sia in calendario per ottobre la rende un po’ meno esposta al rischio, anche se nessuno è in grado di prevedere quello che succederà di qui ad allora, compresi eventuali colpi di coda della pandemia. Non si poteva spostare Oro Arezzo alla fine di settembre? Non era il caso, è la replica del dirigente di Ieg, perchè a quel punto sarebbe stata troppo a ridosso di Gold Italy.
Tanto vale allora trasformare quest’ultima nella grande fiera aretina dell’anno. Cambierebbe il nome, non la sostanza dell’evento di maggior richiamo nella capitale nazionale della produzione orafa, anche se per manifestazioni fieristiche Vicenza resta la calamita principale.
L’oro insomma, soprattutto quello di questo distretto, rimane in una bolla. L’autunno porterà un po’ di ripresa, dice l’Ad di UnoAerre Luca Benvenuti, ospite del sindaco. Chissà se andra così e vale anche per le fiere.