Arezzo, 9 febbraio 2024 – La sua vita è sempre stata controcorrente. Prima da grande imprenditore e poi da paladino di battaglie online e a suon di carte bollate contro i giudici e i commissari che a suo dire avevano affossato Eutelia, la creatura imprenditoriale di famiglia che da amministratore delegato aveva portato ai vertici della telefonia e che poi si era dissolta in un crac milionario nel 2010.
C’è ansia per le sorti di Samuele Landi, 59 anni ad agosto, sparito da qualche giorno da Dubai, città dove si era stabilito da tempo con la famiglia. Le notizie che arrivano dagli Emirati Arabi Uniti sono frammentarie e parlano di un incidente in mare che lo avrebbe coinvolto insieme ad altre cinque persone.
Secondo l’agenzia di stampa Wam due persone sarebbero state tratte in salvo grazie alla collaborazione tra la locale guardia costiera e il dipartimento dell’aeronautica del ministero degli Interni. Per altre due persone travolte da una mareggiata determinata dal maltempo. Non ci sarebbe stato, invece, nulla da fare e per altri due dispersi e poi recuperati. I corpi di questi ultimi sarebbero irriconoscibili e sarà l’esame del Dna, di cui si attende l’esito nelle prossime ore, a chiarire se uno dei due cadaveri appartenga davvero a uno dei fondatori di Eutelia.
Nel 2010, quando venne raggiunto dal primo mandato d’arresto per la bancarotta fraudolenta dell’azienda aretina (è stato poi condannato in via definitiva a 8 anni), Landi era già a Dubai dove aveva avviato un’attività per realizzare telefonini criptati. Negli ultimi mesi viveva nell’isola artificiale al largo delle coste ed era diventato anche console onorario della Liberia a Dubai.
Negli ultimi tempi era assorbito da un nuovo progetto: quello di creare un’organizzazione autonoma decentralizzata, dalla chiatta Aisland ancorata in acque internazionali al largo delle coste della Penisola arabica dive vive da oltre un anno.
Proprio la chiatta, a causa di una forte mareggiata, si sarebbe spezzata, provocando vittime e dispersi.
Solo il riscontro genetico con uno dei figli, già oggi potrebbe confermare definitivamente se davvero una delle vittime dell’incidente in mare aperto possa essere davvero Samuele Landi.