
di Silvia Bardi
E’ come fosse la loro seconda casa, ci vanno tutti i giorni, fanno la spesa, cucinano, lavano i piatti, fanno attività all’aperto e discipline sportive. Quando è possibile passano di lì atleti professionisti e li allenano; come il triatleta Gianni Ciccarello, perché i talenti possono essere ovunque, soprattutto dove non si guarda. Praticamente si autogestiscono. E’ il nuovo grande passo della Tma che dall’acqua delle piscine continua il suo percorso di accompagnamento delle persone autistiche nella vita quotidiana al centro di San Leo. Tma sta per Terapia mulsistemica in acqua o anche metodo Caputo-Ippolito messo a punto dagli psicologi Giovanni Caputo e Giovanni Ippolito che ad Arezzo da anni viene applicato da una squadra di specialisti e con risultati sorprendenti.
Sono gli stessi che ogni anno organizzano l’abbracciata collettiva dimostrando come l’acqua, l’affidarsi, il prendere fiducia in se stessi diventano "medicine" potentissime nel superare gli ostacoli e le paure proprie dell’autismo. Lo stesso succede a San Leo. "Con il Covid che ha chiuso le piscine abbiamo dovuto cercare un altro modo per stare con i ragazzi - spiega Gabriele Lumachi uno dei coordinatori toscani della Tma - e adottando gli stessi principi della Tma attraverso lo sport stiamo lavorando nell’oratorio di San Leo trasformato in un centro diurno.
L’obiettivo è sempre quello di creare relazioni sociali e fisiche. I ragazzi vengono a fare attività con gli operatori, lavorano sugli aspetti emotivi e comportamentali, imparano ad essere autonomi, a cambiarsi da soli, ad affrontare gli sforzi dell’attività sportiva, a conoscere le loro potenzialità, a scaricare e a indirizzare le energie". All’oratorio di San Leo ci sono il campo da pallavolo regolamentare e gli spogliatoi, al primo piano le cucina e altri locali dove mangiare e riposare. Chi può viene la mattina, chi ha scuola arriva il pomeriggio. "Sviluppiamo due progetti paralleli per piccoli e grandi - continua Lumachi - in modo da dare appoggio e sostengo alle famiglie a 360 gradi, i genitori portano i bambini per le attività, ma ci sono anche i ragazzi più grandi che vengono da soli".
Con loro un gruppo di quindici operatori tra educatori e psicologi, tutti formati per applicare il metodo Tma Caputo Ippolito. Trenta i ragazzi che frequentano questo nuovo centro diurno la mattina, una decina quelli del turno del pomeriggio, per una età che va dagli 3 ai 48 anni. "Ma per noi sono sempre ragazzi, con alcuni di loro ormai lavoriamo da così tanti anni che siamo in simbiosi, come con il mio amico Dante" confessa Lumachi che ci racconta la giornata tipo: attività fisica, potenziamento cognitivo, esercizi di coordinamento corporeo, poi la spesa per il pranzo con il compito di gestire i soldi, la preparazione dei pasti e i piatti da lavare.