
Cinema d'autore a San Giovanni
Arezzo, 06 maggio 2025 – Dopo il successo della rassegna “Notti di terrore” dello scorso anno, torna il cinema d’autore promosso dalla Consulta Giovani del Comune di San Giovanni Valdarno. Ieri ha preso il via “Universo Lynch”, un ciclo di proiezioni interamente dedicato al maestro del cinema visionario David Lynch. Cinque appuntamenti, tutti a ingresso gratuito, ospitati da Palomar – Casa della Cultura, con inizio alle ore 21. La rassegna è il frutto del lavoro della Consulta Giovani, organismo partecipativo nato nel 2023 e composto da ragazze e ragazzi tra i 19 e i 26 anni con l’obiettivo di promuovere la partecipazione attiva dei giovani alla vita culturale e sociale del territorio.
Il percorso cinematografico attraverserà alcune delle opere più emblematiche del regista statunitense, celebre per la sua capacità di raccontare l’inconscio attraverso immagini disturbanti, simbolismi enigmatici e narrazioni fuori dagli schemi. Ogni proiezione sarà preceduta da un’introduzione critica a cura di Daniele Corsi, docente dell’Università per Stranieri di Siena, che guiderà il pubblico alla scoperta dell’universo lynchiano. Il programma si è aperta ieri con The Elephant Man (1980), toccante biografia di Joseph Merrick, che consacrò Lynch al grande pubblico. Il secondo appuntamento, lunedì 12 maggio, vedrà sullo schermo Velluto Blu (1986), opera che scandaglia il lato oscuro della provincia americana. Mercoledì 21 maggio sarà la volta del documentario David Lynch: The Art Life (2016), proposto in collaborazione con Casa Masaccio – Centro per l’arte contemporanea. Il film offre uno sguardo intimo sul percorso creativo del regista.
Lunedì 26 maggio toccherà a Una storia vera (1999), pellicola sorprendentemente realista e commovente, ispirata a una vicenda realmente accaduta. A chiudere il ciclo, mercoledì 28 maggio, sarà Mulholland Drive (2001), capolavoro assoluto e simbolico dell'autore, in bilico tra sogno e realtà. «Il cinema è uno dei linguaggi più potenti per unire le persone, stimolare la riflessione e creare occasioni di incontro – spiegano i giovani della Consulta –. I film di Lynch non danno risposte, ma ci costringono a porci domande profonde. È proprio da questa complessità che nasce il desiderio di condividerli con la comunità, invitando tutti a lasciarsi coinvolgere e interrogare».