REDAZIONE AREZZO

Donato “I Carabinieri nel 1943” agli enti aretini

Con questo numero speciale si è voluto commemorare le vicende di quel periodo storico, rendendo onore ai tanti patrioti, a dei valorosi che, onorando il giuramento di fedeltà alla Bandiera, non intesero mai ammainarla

La rivista

La rivista

Arezzo, 1 luglio 2025 – Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Arezzo, attraverso le Compagnie dipendenti, ha donato il volume “I Carabinieri nel 1943” ad Enti presenti nel capoluogo ed in provincia.

I cittadini che lo vorranno, pertanto potranno consultare questo testo storico, presso l’Archivio di Stato di Arezzo, alla Biblioteca “Citta di Arezzo”, alla Biblioteca Comunale “Cristoforo Landino” di Pratovecchio Stia e alla “Biblioteca del Comune e dell’Accademia Etrusca di Cortona”.

Con il numero speciale della Rassegna dell’Arma dei Carabinieri intitolato “I Carabinieri del 1943”, si è voluto commemorare le vicende di quel periodo storico, rendendo onore ai tanti patrioti, a dei valorosi che, onorando il giuramento di fedeltà alla Bandiera, non intesero mai ammainarla.

È con questo spirito che la Rassegna dell’Arma dei Carabinieri, rivista scientifica istituzionale, ha voluto fornire un contributo alla memoria di quegli uomini che, in giornate terribili per la Patria, non smarrirono il senso del dovere e, con il loro comportamento e il loro sacrificio, resero onore all’Italia.

Gli italiani sono cambiati molto dal quel terribile 1943, quell’annus horribilis che causò morte e devastazione nella nostra cara Italia. In anno, tuttavia, che si pone nella storia istituzionale anche come un annus mirabilis, poiché vide i Carabinieri abitare ancora una volta la migliore memoria collettiva del nostro Paese, grazie alla loro azione, in prima linea, al fianco dei militari di tutte le altre Forze Armate o, molto più spesso, da soli, consapevoli di rappresentare l’ultimo baluardo che separava la cieca furia di distruzione nazi-fascista dai cittadini.

Onorare i tanti Carabinieri caduti, dispersi o feriti di allora è pertanto un dovere di tutti i cittadini, ma che spetta soprattutto a coloro che, indossando la stessa uniforme, ne hanno ricordato, attraverso questo testo, le eroiche gesta.