Lite tra vicini, un morto: "Le due famiglie un tempo si frequentavano"

La tragedia della frazione di San Polo, a Arezzo. Si cerca di ricostruire cosa abbia causato la serata di follia

Arezzo, 6 gennaio 2023 - Una violenza cieca di cui si cerca di capire l'orgine. Lascia tutti sotto choc la morte di Gezim Dodoli, 59 anni, ucciso da Sandro Mugnai, 53 anni mentre il primo assaltava la casa del secondo con una ruspa. Mugnai ha fatto fuoco con un fucile da caccia mentre Dodoli manovrava la ruspa che possedeva colpendo la casa del rivale. Accade a San Polo, frazione di Arezzo, zona tranquilla in cui tutti si conoscono.

 «Posso testimoniare - dice Don Natale Gabrielli, il parroco della zona - che le famiglie si frequentavano. Sono andato più volte a mangiare da entrambe, i bambini, ora uomini, servivano messa con me e stavano in parrocchia. Poi la famiglia Dodoli si era trasferita a Milano ma, da qualche tempo, Gezim era tornato da solo. Cosa sia successo non lo so ma so che Sandro forse voleva difendere la propria famiglia: il tetto stava crollando sotto i colpi della benna dell'escavatore, sarebbero morti tutti schiacciati».

Dello stesso avviso alcuni vicini di casa: «Sandro è un brav'uomo - dice uno di loro -, sempre pronto ad aiutare tutti. Ha visto il pericolo in faccia ed ha reagito come ognuno di noi avrebbe fatto». Solidali per l'accaduto anche i colleghi della Racchetta, il gruppo antincendi di cui Mugnai faceva parte come volontario. Il 53enne ora si trova in carcere ad Arezzo in attesa dell'interrogatorio che dovrà ricostruire le fasi concitate di ieri sera. I carabinieri, dopo aver svolto sul posto i rilievi scientifici, hanno prelevato i bossoli dal terreno antistante l'abitazione e sequestrato il tutto. I militari stanno ora anche ricostruendo le ultime ore di Gezim Dodoli, per cercare di capire cosa può aver portato il 59enne albanese a compiere il gesto che gli è costato la vita.