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Coldiretti, da cipressa sonora a sequoia gemella da guinness, 165 giganti verdi abitano in Toscana

Pubblicato l’elenco aggiornato degli alberi monumentali: uno su quattro si trova in provincia di Firenze. Record per comune di Montemurlo. Ecco dove si trovano

Arezzo, 5 agosto 2025 – Dalla Cipressa sonora di Bagno a Ripoli, chiamata così dagli abitanti ripolesi per la presenza, li vicino, di una pista da ballo al gelso nero di Castiglion Alberti che ci riporta agli inizi del ‘900 quando nel Valdarno aretino si coltivata il baco da seta, dalla quercia delle Streghe che ispirò Pinocchio alla sequoia gemella più alta d’Italia, 54 metri, ospitata nel parco storico di Sammezzana fino agli iconici cipressi di Tomboli della Val D’Orcia, messi li, in quel modo (a cerchio), dai cacciatori per attirare gli uccelli: sono solo una piccolissima parte degli aneddoti e rimandi storici e botanici che albergano all’ombra dei 165 alberi monumentali censiti in Toscana.

Opere della natura antiche, maestose e rare che hanno alimentato miti e leggende, alberi diventati molto spesso presenze più che familiari per le comunità che li hanno difesi e rispettati.

Sequoie, pini, platani, faggi, cipressi, lecci, olivi, tigli, cedri, abeti e gelsi che disegnano il paesaggio: esemplari dall’alto valore ambientale, storico, paesaggistico e scientifico a cui manca solo la parola. A dirlo è Coldiretti Toscana sulla base dell’ultimo elenco aggiornato del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste.

“Se ciascuno di questi alberi potesse parlare riscriveremo probabilmente la storia. Le generazioni passate avevano una visione lungimirante: avevano ben compreso quanto fosse utile, funzionale e importante circondarsi di piante.

Una lezione che a volte dimentichiamo. – spiega Letizia Cesani, Presidente Coldiretti Toscana – La loro presenza è ancora più essenziale oggi per ridurre l’inquinamento e lo smog che attanaglia molte nostre città, mitigare le temperature durante l’estate e contrastare il dissesto idrogeologico.

Sono strumenti naturali di difesa che la cementificazione ha rilegato in spazi sempre più ristretti esponendo le comunità alle conseguenze più estreme dei cambiamenti climatici. Con 21 alberi ogni 100 abitanti e 25 metri quadrati di verde pro capite alle nostre città servono più alberi e più giardini per rendere le aree urbanizzate più sicure e più resilienti ma anche, e lo abbiamo visto nelle scorse settimane, abbattere di 1,5 gradi le temperature nelle città-forno.

E’ necessario raddoppiare gli sforzi per rendere le nostre città più resilienti al nuovo scenario climatico ma anche investire di più sul fronte della manutenzione e della cura del patrimonio esistente messo a dura prova dagli eventi estremi”.

49 degli straordinari viaggiatori nel tempo inseriti nell’elenco del Ministero si trovano in provincia di Firenze, 41 nella provincia di Lucca, 21 in provincia di Prato concentrati tutti nel comune di Montemurlo che detiene il primato regionale per numero di alberi censiti, 14 in provincia di Livorno poi Siena e Grosseto con 9 ciascuno così come Pistoia e Pisa con 7 ciascuno.

Alberi maestosi, centenari, attorno ai quali si è sviluppata una straordinaria biodiversità e che rappresentano un volano turistico per borghi e comunità rurali. Tra i giganti svetta, per esempio il Pino Lambertiano di Villaombrosa che sfiora di poco i 52 metri per una circonferenza di 837 mm e l’Abete Bianco dell’Abetone con i suoi 46 metri che anche il primato dell’altitudine (1280 metri).

Tra i più vecchi, con 400 anni di età presunta, è la quercia di Pienza menzionata nelle memorie storiche della battaglia di Monticchiello del 6 aprile 1944. 83 alberi censiti si trovano in ambienti extraurbani come boschi, parchi, orti botanici e giardini, 82 in contesto urbano.

Tra i 29 esemplari invece rari, una buona parte dei quali “custoditi” all’interno degli orti botanici come per esempio il centenario Tiglio argentato e l’emblematico cedro tibetano piantato nel lontano 1822 che si trovano nell’orto botanico di Lucca, figurano la sughera di Crespina Lorenzana con la sua chioma maestosa, l’armonico cedro dell’Himalaya lungo la via del Brennero in località Vinchiana ed il libocedro di Bobolino chiamato anche l’albero degli sposi.

I cinque giganti della Toscana 1° 54 metri - Sequoia Sempreverde Località Castello di Sammezzana (Reggello/Firenze) 2° 51,5 metri – Pino Lambertiano – Villaombrosa (Reggello/Firenze) 3° 46 metri – Abete Bianco – Località Consuma (Abetone/Pistoia) 4° 38 metri - Cerro – Sughera – Pineta Val Grande (Fuchecchio/Firenze) 5° 35,20 metri – Sequoia Sempreverde Orto botanico di Lucca (Lucca).