Odissea Puleto, parte un altro cantiere

Individuate le aziende che procederanno a lavori per la sistemazione del viadotto. Entro l’autunno prevista la conclusione dell’opera

Migration

di Claudio Roselli

È il raggruppamento temporaneo di imprese che vede assieme la Costruzioni Ruberto srl del Salernitano e la Gieffe Costruzioni Srl di Cosenza il nuovo assegnatario dei lavori di risistemazione del viadotto Puleto sulla E45, fermi dal giugno dello scorso anno, quando sorsero problemi alla ditta precedente che portarono alla rescissione del contratto. Al fine di semplificare i tempi, Anas ha ritenuto di non rifare la gara ma di scorrere la graduatoria e quindi la scelta è caduta sul raggruppamento in questione. Proprio nel corso della settimana oramai quasi alle spalle, sono iniziate le attività preliminari che porteranno a breve alla riapertura del cantiere sull’ultimo ponte del tratto toscano dell’arteria in direzione nord; un ponte lungo appena 200 metri, ma dalla storia oramai nota, perché il suo sequestro nel gennaio del 2019 provocò di fatto la spaccatura in due della circolazione sulla Orte-Ravenna, con ripristino ai mezzi pesanti che fu possibile solo in ottobre. Risanamento strutturale e miglioramento sismico: queste le tipologie di intervento sul Puleto; operazione numero uno, il sollevamento con sostituzione dei cuscinetti che sostengono le travi, i cosiddetti baggioli, in fase di evidente deterioramento. Il dato saliente – che poi era anche il timore di tutti – è che non vi sarà alcuna interruzione della circolazione veicolare; in poche parole, non si verificherà quanto successo oltre tre anni fa.

I lavori di risanamento e consolidamento del piano viario dureranno diverso tempo e allora la soluzione sarà quella dello scambio di carreggiata, già praticata in altri punti, per cui si procederà semplicemente a doppio senso in una delle due corsie. La ditta che si è aggiudicata l’appalto avrà a disposizione 160 giorni per portare a termine i lavori, ragion per cui nel prossimo autunno il breve viadotto potrebbe essere di nuovo a posto, senza più creare alcuna preoccupazione. Con il vantaggio ulteriore di chiudere la pratica entro l’arrivo del periodo invernale. Le gru sono quindi pronte per entrare in azione e sollevare a turno gli impalcati per sostituire i baggioli, mentre a ridosso del Puleto si prosegue sul Tevere IV – lungo quasi 1700 metri – dove da una parte siamo a buon punto e dall’altra occorrerà comunque attendere il gennaio del 2023 per porre la parola fine a uno fra gli interventi in assoluto più accurati e nel tratto appenninico più delicato, anche per l’assenza dell’alternativa chiamata ex 3 bis, per la quale la parola sblocco non è stata ancora pronunciata.