Nonna Beppina, brindisi per un secolo di vita

La storia della centenaria di Soci, "pilastro" per anni del lanificio. I suoi racconti e l’abbraccio col sindaco: "Testimone della nostra storia"

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BIBBIENA

Una vita dura e intensa, una lavoratrice instancabile, un grande spirito e una autoironia contagiosa. Questa è Beppina Bargellini (nella foto col sindaco Filippo Vagnoli), classe 1922, un’altra centenaria del comune di Bibbiena. Ieri il sindaco Vagnoli è andato a trovarla per portare i suoi auguri e una targa ricordo. Nata il 29 marzo 1922 a Soci, Beppina ha sempre lavorato al lanificio simbolo del paese che era una casa, un sostegno e un punto di riferimento per lei e per tutta la comunità. Rimasta vedova da giovanissima, ha cresciuto da sola tre figli con una determinazione che ancora oggi riemerge dalle sue parole e dai suoi occhi sempre vigili. Beppina rappresenta in tutto e per tutto la storia del paese del suo sviluppo economico, la sofferenza della guerra, la speranza della ripartenza.

"Quando mio marito morì, i miei figli avevano 7, 9 e 11 anni. La più grande, si fa per dire, faceva da mangiare agli altri due. Io lavoravo al lanificio e mi assegnarono una casa. Lavoravo tanto, e conoscevo tutte le macchine che c’erano là dentro. Eravamo contenti nonostante il duro lavoro perché avevamo una casa. Accanto al lanificio c’era anche un posto dedicato alle mamme, dove si poteva andare ad allattare, c’era uno spaccio aziendale per aiutare le famiglie", racconta Beppina. E’ la storia di una società cresciuta sotto le ali di una industria attenta al welfare, a tutelare la comunità di riferimento dando lavoro a più generazioni casentinesi.

I racconti di Beppina sono preziosi e ci fanno capire tanti aspetti di una comunità, quella di Soci, che è cresciuta accanto e intorno a questa fabbrica dove nasceva il bellissimo e celebre Panno Casentino. Il suo racconto ci mostra lo spirito di un paese laborioso, forte, solidale. Sulla guerra che lei ha vissuto e adesso torna a vedere in tv Beppina commenta: "Non riesco a guardare quelle immagini, mi fanno stare male e non le capisco". A fare gli auguri e portare un saluto il sindaco Vagnoli. "Beppina è una persona incredibile. La sua forza e la sua ironia dovrebbero essere di insegnamento a tutti in un momento durissimo che facciamo fatica a comprendere. Anche lei è stata testimone e ha vissuto sulla propria pelle molte tragiche vicende sia personali che storiche, eppure ha saputo trasformare dolore, incertezza, disperazione in qualcosa di più grande. Questo significa anche rimanere giovani nello spirito, essere capaci di portare un messaggio al di là del tempo. Esserci nella presenza nel dare speranza a tutti noi. Grazie Beppina".