
Un cartello di passo carrabile
Arezzo, 15 dicembre 2019 - «Aiuto, mi hanno chiuso il portone di casa: non riesco ad uscire». Silvia affida il suo accorato appello a Facebook, che ormai surroga perfino i numeri del soccorso e dell’emergenza. Vive nel centro storico, davanti alla porta di casa ha un passo carrabile visibile a tutti: meno a chi cerchi disperatamente un posto per la macchina. E ai soliti campioni della sosta abusiva. «Ho anche un bambino in sedia a rotelle».
E certo capisci l’angoscia di chi si ritrovi sotto assedio. Storie, storie ritagliate ai margini della città di Natale. Una città che è ossigeno puro per tanti: certo gli operatori tirolesi e quanti sono insediati al Prato. Ma anche e soprattutto per trattorie, ristoranti, locali, che mai avevano vissuto una stagione tanto piena. Ma che regala anche disagi. La sosta è allo stremo.
I parcheggi più gettonati ormai viaggiano costantemente al tutto esaurito, con le auto in fila a contendersi le briciole, le piazzole di chi esce. La conferma arriva da Atam. Cadorna e Eden sono al record di occupazione: che nel loro caso si misura sui ristrettissimi margini nei quali qualche posto resta incredibilmente libero. In questa città di Natale si è unito il Mecenate alla festa: i suoi quasi cinquecento posti ormai sono sistematicamente occupati.
E in questo caso pesa anche il Luna Park proprio a fianco. Via Pietri neanche a dirlo: nel parcheggio alle scale mobili non entra neanche un ago. E intorno è la bagarre. Auto sui marciapiedi, sulle rotonde, nei viali interrati che dalla zona nord risalgano le mura della Fortezza. Le scale mobili ci mettono del loro: ma due rampe restano ancora bloccate, rischiamo di chiudere la città di Natale senza aver mai proposto l’impianto di risalita nella sua completa efficienza.
«La settimana prossima sarà tutto a posto» promette il presidente di Atam Bernardo Mennini: ma forse anche lui trema all’idea che un altro imprevisto si intraversi da qui al completamento di un intervento partito in piena estate, dopo l’alluvione di luglio. Il Baldaccio come al solito segna la differenza: seicento macchine, di nuovo a ridosso del pienone, di nuovo tenendo aperto il piano basso, quello che per anni era rimasto sistematicamente chiuso.
Nessun posto nei parcheggi in centro significa che i parcheggi mancano. Natale viene una volta all’anno? Sì, ma se vogliamo prima o poi rendere competitiva sulle quattro stagioni la città, qualcosa dovremo fare. E non certo battendo la strada perdente dei soliti multipiano di testata. Intanto il centro si ricompatta. E’ chiaro che la folla di piazza Grande non sarà mai paragonabile al resto: però finalmente il colpo d’occhio è uniforme, dalla città alta fino a San Jacopo. In questo caso effetto dello shopping. Che entra nei giorni decisivi.
L’impressione del «braccino» è evidente, non sarà di sicuro una stagione di vacche grasse: però il fermento cresce e alla fine una parte degli operatori almeno un prezioso pareggio rispetto all’anno scorso lo potrebbe strappare. Quella di oggi è un’altra giornata decisiva: il fatto che la massa resti compatta però comincia ad essere un segnale anche per il commercio.
Perché se i turisti ci scelgono anche nei weekend a ridosso del Natale, la possibilità di intercettarli per la caccia ai regali sale. Una scommessa per l’anno prossimo. Intanto oggi il traffico si muove tra due paletti. Uno è la chiusura di via Roma: da mezzogiorno alle 19, con stop fino all’incrocio con via Margaritone, bissando l’esperimento di una settimana fa.
L’altro è lo sciopero dei vigili: chi non incrocia le braccia e i fischietti rischia di ritrovarsi a gestire una bella patata bollente. Da servire con il pollo o con la nana al pranzo di Natale