GAIA PAPI
Cronaca

"La mia odissea per un neo". È disabile: rinvio ad agosto

La dermatologa non indica quale va asportato: l’intervento slitta da gennaio. La madre della donna: "Ho scritto a Giani, è una situazione insostenibile"

Disavventura per una donna per poter rimuovere due nei pericolosi

Disavventura per una donna per poter rimuovere due nei pericolosi

Arezzo, 24 maggio 2024 – Cinque mesi per asportare due nei pericolosi ma il giorno dell’operazione il chirurgo può intervenire soltanto su uno. L’altro non è ben chiaro quale sia. È quanto accaduto a una quarantenne aretina, affetta dalla sindrome di Down. "A gennaio mia figlia ha effettuato la solita visita annuale per il controllo dei nei pericolosi da un dermatologo della Usl Sud Est. Il medico riscontra la presenza di due nei con delle anomalie: è quindi necessario asportarli" spiega la madre della donna disabile che si è rivolta con una lettera di protesta al governatore Giani e all’Asl.

"Dopo la visita viene preso il primo appuntamento libero, è per il 23 maggio, all’ospedale della Fratta. Aspettiamo cinque mesi, anche con una certa apprensione, ma arrivati a togliere i nei il chirurgo ci comunica che purtroppo ne avrebbe tolto solo un o. Chi aveva effettuato la visita non aveva evidenziato nel referto quale neo doveva essere asportato. Particolare questo fondamentale vista la presenza di altri nei nella stessa area" continua a spiegare la mamma.

"Quindi dopo cinque mesi di attesa non le viene tolto il secondo neo. Chiamo in dermatologia ad Arezzo, e purtroppo il medico che ha effettuato la visita non c’è, non è rintracciabile. Anche l’altro dermatologo che ha visionato la cartella concorda con quanto detto dal chirurgo: non è chiaro quale neo deve essere tolto, ce ne ha molti in quel punto e non si può certo agire su tutti o a caso". Si arriva al giorno X, "Ieri prendo un nuovo appuntamento per togliere l’altro neo. Per completare quindi l’operazione rimasta a metà. L’appuntamento ci viene dato per il 1° agosto nuovamente all’ospedale della Fratta. Intanto in dermatologia viene evidenziato il neo che necessita di essere asportato" spiega. "Una situazione insostenibile per chiunque, a maggior ragione per una disabile, come mia figlia che ha la sindrome di down. Per lei tutto questo è motivo di ansia e stress. È mai possibile che nel 2024 per la negligenza di qualcuno, ci devono rimettere sempre le categorie più fragili?" continua la mamma.

"Si parla tanto di sostegno alle categorie più fragili. Ecco, si parla e basta, i fatti poi raccontano un’altra storia. Una storia che parla di poca attenzione verso il paziente, qualunque siano le sue condizioni. A maggior ragione le persone fragili dovrebbero avere un canale preferenziale anche per le prenotazioni e le prestazioni sanitarie. Di questo ho parlato nella lettera inviata al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e all’Asl. Quello che ci è accaduto ha del vergognoso" ho scritto.

"Distrazioni di questo tipo non possono avvenire in sanità, non si parla di caramelle. Spero che la nostra storia, e la volontà di raccontarla, possa servire. Possa mettere in luce le lacune che esistono, affinché la sanità possa evitare di ripetere simili errori" conclude la mamma della quarantenne Down.