Alberto Pierini
Cronaca

Natale dalle uova d'oro: il tandem tra Fiera e mercatini traina oltre centomila presenze

Muro di folla ovunque, «blocco» fisso nella parte alta del Corso e in via Seteria. Antiquaria bene ma meno banchi del previsto, nessuno sceglie la Badia

La folla della città di Natale con la Fiera

Arezzo, 5 dicembre 2021 - Si scrive Arezzo si legge Bolzano: magari perfino in tedesco, tanto per onorare il bilinguismo tipico delle terre del nord. Una Bolzano «rinforzata», un po’ come il Green pass che da domani debutterà sul campo, da un puntello strepitoso: la Fiera Antiquaria. Un’accoppiata dalle uova d’oro. Riprendendo il filo del 2019, dopo lo stop dovuto alla pandemia, il tandem si conferma l’ingrediente più piccante nel weekend dell’anno. E travolge il centro.

Lo travolge, letteralmente. Perché la stretta della folla diventa a tratti insostenibile, con punte record nella parte alta del Corso e in via Seteria. Non a caso il primo un tratto occupato dai banchi e insieme passaggio inevitabile per il mercatino tirolese e il secondo braccio di collegamento verso piazza Grande. A tratti si sfiora la chiusura provvisoria degli accessi: e forse, ci dicono alcuni volontari della sicurezza, se non ci si arriva è solo perché nelle ore di punta, quelle fino alle 17, la pioggia pur non irresistibile frena lievemente l’afflusso.

Ma il colpo d’occhio della città è impressionante. Lo verifichi dai punti strategici: ad esempio dal parapetto di viale Buozzi che si affaccia su piazzetta Madonna del Conforto. Un serpentone infinito, che fino al Canto de’ Bacci è una folla da benedizione del Papa e oltre è comunque un assalto senza interruzioni. La conferma, come scriviamo a fianco, viene dal fronte dei parcheggi, tasselli di una sosta spesa con intelligenza fino all’ultima piazzola ma che fatalmente fa crac: il simbolo? Le auto che da via Pietri si arrampicano fino alle mura, saturando perfino l’oliveto e lo sterro.

La Fiera arriva in forze ma non troppo: i banchi stavolta sono 202, ci sono stati mesi recenti a numeri più alti. E soprattutto c’è una sorta di fuga incontrollabile dalla Badia. Il ramo di via Cavour e la piazza sono destinatit agli spuntisti ma gli spuntisti non lo scelgono. Via Cavour resta deserta di banchi, tre o quattro davanti a Ragioneria, tanto da lasciare posto perfino allo stand del mercatino parrocchiale. I nuovi spazi sono risicati: non a caso oggi gli artigiani dovranno abbandonare Sant’Agostino e accontentarsi del sabato.

Le alternative non pullulano ma vanno trovate: perché con il crollo del numero dei titolari, la carenza di espositori provvisori farebbe scivolare in giù i numeri della Fiera. Che comunque affolla completamente via dell’Orto, satura via Ricasoli, assicura nuovi spazi in via Cesalpino. Ma quelli che arrivano lavorano: anche se il grosso dei visitatori punta stile cane da tartufi gli eventi di Natale.

Piazza Grande è il top m a gli altri non scherzano. Lego e Casa di Santa Claus viaggiano su numeri record, le casine del Prato hanno code fin oltre gli alberi. Il chiostro dei gioielli è al debutto nella Città di Natale, e oltre il blocco per i controlli del Green pass ospita centinaia di persone. Nella parte bassa i numeri sono sempre più rarefatti ma basta poco a smistare le presenze: ad esempio il mercatino dei sapori sotto i Portici, aperto a oltranza dalle 9 alle 19 con bis oggi, che contribuisce ad alimentare gli spostamenti. Insieme agli artigiani di Guido Monaco e soprattutto al mercatino di San Jacopo e Risorgimento.

La rete dei negozi non stralavora ma lavora, aumentano le attività che si orientano sull’orario continuato. I locali non battono il record della prima domenica ma lo sfiorano: le code davanti non arrivano fino alle 17 ma alle 16 sì e in un clima decisamente più ingeneroso. I banchi della gastronomia si svuotano come i frigoriferi sotto le feste: sul tavolo dei Brezel la sera restano solo briciole.

L’età media degli arrivi è più alta dei primi giorni, forse proprio grazie all’iniezione delle gite organizzate. I gruppi e le famiglie stavolta si integrano: gli autobus sono 39, entro stasera saliranno a 81. La «gallina», insomma, gode ottima salute: e scodella uova d’oro a grappoli sulle strade lastricate del weekend.