GAIA PAPI
Cronaca

Morto dopo l’uscita dall’ospedale. Camucia dà l’ultimo saluto a Garzi

Il 66enne trovato senza vita nella sua casa: sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta per omicidio colposo

L’uomo era stato dimesso dal pronto soccorso dell’ospedale della Fratta con una diagnosi di cefalea; poche ore dopo il decesso

L’uomo era stato dimesso dal pronto soccorso dell’ospedale della Fratta con una diagnosi di cefalea; poche ore dopo il decesso

di Gaia Papi

Si terranno oggi, alle 15,30, nella chiesa, i funerali di Loris Garzi, il 66enne cortonese trovato senza vita nella sua abitazione nella notte tra l’11 e il 12 maggio, appena poche ore dopo essere stato dimesso dal pronto soccorso dell’ospedale della Fratta con una diagnosi di cefalea e una semplice prescrizione di antidolorifici. Una morte improvvisa e ancora avvolta da molti interrogativi, per cui è stato aperto un fascicolo per omicidio colposo in ambito sanitario presso la Procura della Repubblica. La moglie Roberta, rientrata in Italia dal Brasile dopo aver appreso la notizia, è distrutta dal dolore e chiede verità: "Voglio che venga fatta chiarezza. Non conosco bene la legge italiana, per questo ho incaricato un avvocato". A rappresentarla è il legale Gabriele Bidini, che ha seguito l’autopsia già effettuata e ha annunciato un nuovo accertamento, previsto per metà giugno, che si concentrerà soprattutto su aspetti cardiologici.

Saranno presenti periti nominati sia dalla famiglia sia dal medico del pronto soccorso, attualmente indagato: una misura cautelativa che gli permette di partecipare agli accertamenti. Loris si era recato per la prima volta all’ospedale lo scorso 4 aprile, dopo un trauma cranico. Gli era stata prescritta una tac da effettuare entro 40 giorni. Ma quel controllo non è mai stato fatto. L’11 maggio, lamentando forti dolori alla testa e al collo, Garzi si era recato di nuovo in pronto soccorso. Era stato visitato, rassicurato e dimesso. Nella notte è deceduto. A trovarlo senza vita, il giorno dopo, è stato l’amico e vicino di casa Paolo: "Non mi rispondeva, mi sono preoccupato. Con un’amica siamo entrati e lo abbiamo trovato morto, in pigiama, sdraiato sul divano". I carabinieri hanno acquisito la cartella clinica e ascoltato i primi testimoni. Al centro dell’inchiesta la gestione clinica dell’ultimo accesso in ospedale: gli inquirenti vogliono capire se ci siano state negligenze, imperizie o omissioni nelle scelte diagnostiche e terapeutiche. L’Asl Toscana Sud Est, in una nota, ha espresso vicinanza alla famiglia e confermato l’avvio di un’indagine interna.