Moby Dick Festival al gran finale Viola-Ornano-Brogi, un tris d’assi

Giornata col drammaturgo Moresco, poi lo storico dell’arte Maurer, Ornano da Zelig e tanto altro. Successo durante l’incontro tra Massimo Recalcati e gli studenti delle scuole superiori valdarnesi.

di Francesco Tozzi

Continua la caccia alla grande balena nel mare magnum delle idee. Dopo il taglio della nastro di venerdì con il premio Pulitzer Andrew Sean Greer, parterre de rois anche nella giornata di ieri per l’edizione 2023 del Moby Dick Festival.

Oggi motori accesi per il rush finale. Si parte alle 12 con la presentazione del libro "Tremilacinquecento battute. Cinquantadue film per un anno di cinema" di Lorenzo Pierazzi con Enzo Brogi. A seguire lo scrittore e drammaturgo Antonio Moresco, poi lo storico dell’arte Golo Maurer, il comico di Zelig Antonio Ornano e alle 18,30 un altro degli appuntamenti più attesi, l’intervista di Alessandra Tedesco di Radio24 all’immunologa Antonella Viola. Al centro del dibattito l’invecchiamento e il corpo che cambia con l’avanzare dell’età adulta.

Ieri ad aprire le danze, in un auditorium Le Fornaci gremito sia in platea che in galleria, l’attesa conversazione tra il politologo Vittorio Emanuele Parsi e la giornalista Francesca Mannocchi sui processi di pacificazione e le loro deviazioni. Dialogo incentrato sul racconto della guerra in Ucraina e sul giudizio degli italiani verso il conflitto. "Negli ultimi mesi – ha affermato l’inviata freelance – sono diventata bersaglio di alcuni colleghi per delle posizioni che ho assunto riguardo all’invasione russa dell’Ucraina. Penso che, osservando da vicino i fenomeni, si debba mettere in conto l’eventualità di cambiare idea. Nel nostro Paese siamo arrivati a negare i dati di realtà, facendo prevalere le opinioni sui fatti. Il massacro di Bucha c’è stato e io ho camminato accanto a quei corpi lungo le strade". Parsi ha inoltre aggiunto che un passo indietro della Russia potrebbe avvenire soltanto con l’addio del numero uno del Cremlino.

"Putin – ha spiegato – rappresenta una complicazione nel processo di pace, solo la sua rimozione potrebbe agevolare le trattative, perché non ammetterà mai il fallimento dell’operazione-lampo". Poi la stilettata ai talk show, che anziché informare dando voce agli esperti, puntano sui volti noti percorrendo la strada della semplicità di fronte a problemi complessi. La carrellata di grandi nomi è proseguita con lo scrittore e saggista statunitense Michael Frank, il poeta svizzero Arno Camenisch e il bis di Massimo Recalcati, che nella mattinata aveva già incontrato gli studenti delle scuole superiori del Valdarno per un seminario sul tema dell’insegnamento. A conclusione della giornata il noto psicanalista ha parlato di morte e malattia nell’intervento "Non siamo fatti per morire, ma per nascere e rinascere" dinanzi ad un folto pubblico.