Non bastava la paura per gli effetti del nuovo (e mai sopito) conflitto tra Israele e Palestina a togliere tranquillità al mondo orafo. Adesso il distretto torna ad essere protagonista suo malgrado delle pagine di cronaca con i raid da parte di bande sempre più specializzate con un modus operandi che sembra essere purtroppo sinonimo di organizzazione. Auto e mezzi agricoli rubati in prossimità degli stabilimenti e utilizzati come arieti per aprire varchi nelle recinzioni, ma prima di tutto ostacoli con i quali tagliare fuori il possibile intervento delle forze dell’ordine.
Dopo la pandemia e la guerra adesso la minaccia dei commandi, per un distretto dell’oroche rappresenta la tradizione del made in Italy e che chiede sicurezza.