MARIA ROSA DI TERMINE
Cronaca

Mini discariche in città, nuovi contenitori nel mirino

Un panorama desolante che a macchia di leopardo coinvolge diverse zone. il debutto dei "recettori" all’avanguardia ha fatto emergere problemi

di Maria Rosa Di Termine

Contenitori bloccati o colmi all’inverosimile e sacchi dei rifiuti che si ammassano ai piedi dei cassonetti. Non è proprio un’immagine da cartolina quella che Montevarchi restituisce ormai da alcune settimane e lo testimoniano le numerose denunce dei residenti sui social che postano le foto delle isole ecologiche trasformate in mini discariche urbane. Un panorama desolante che a macchia di leopardo coinvolge diverse zone della città, soprattutto quelle in cui di recente si è scelto di collocare i contenitori "smart". Per intendersi quelli di ultima generazione, evoluzione dei predecessori definiti "intelligenti", che prendono il posto dei vecchi e, una volta terminata la dislocazione in tutti i quartieri del capoluogo e nelle frazioni, potranno essere aperti soltanto con la tessera 6card.

Finora, tuttavia, il debutto dei "recettori" all’avanguardia ha fatto emergere qualche crepa che sta creando non poche diffocoltà. A cominciare dalle aperture strette e che si bloccano quando i sacchi sono troppo voluminosi, impedendo di conferire gli scarti. E a farsi interprete dei disagi, nei giorni scorsi, era stata la stessa sindaca Silvia Chiassai Martini che aveva sollecitato il gestore ad intervenire sulla meccanica dei cassonetti ottenendo l’assicurazione che i problemi di natura tecnica sarebbero stati risolti entro la fine del mese. Ma le segnalazioni dei navigatori del web portano alla luce in contemporanea e con un corredo di immagini eloquenti un ulteriore problema, ovvero la frequenza dei passaggi di svuotamento e il numero stesso dei cassonetti nelle postazioni, giudicati insufficienti per le reali necessità della popolazione. Con l’arrivo del caldo inoltre il quadro si è ulteriormente aggravato e chi percorre i marciapiedi attigui ai grossi recipienti ingombri di immondizia si trova a fare i conti anche con odori molesti. In attesa che la società di gestione del servizio ripristini la normalità, l’assessore all’ambiente Angelo Salvi replica alle critiche, sempre sulla piazza virtuale, ricordando che è buona regola dimensionare i sacchetti adeguandone la mole alle "bocche" nelle quali dovranno essere inseriti.

Un secondo appello è a selezionare correttamente i residui prestando la massima attenzione alla loro tipologia anche per evitare che finiscano nell’indifferenziato materiali in grado di rappresentare risorse nel ciclo del riuso, come plastica e carta e cartone. Sollecitazioni di buon senso che, però, stridono con la realtà e con le lamentele di chi, cittadino integerrimo, è costretto a girovagare per poter smaltire la propria nettezza senza doverla riportare a casa per colpa di cassonetti strapieni o che non possono essere adoperati. La richiesta legittima di una maggiore coscienza civica fa venire a galla un altro aspetto, la tutela del patrimonio pubblico. In questo caso gli arredi dei giardini comunali che sono finiti nel mirino dei vandali.

L’ultimo episodio riguarda il danneggiamento registrati nell’area verde dell’ex colonia fluviale, riqualificata solo da pochi mesi con la creazione di percorsi benessere per lo sport all’aria aperta. Il Comune ha dovuto rimettere mano al portafoglio per riparare i guasti provocati dai soliti incivili che si sono accaniti su due attrezzature fitness e una panchina. Il costo per la manutenzione fuori programma è di poco meno di un migliaio di euro.