
Il gatto salvato dall'Enpa
Arezzi, 7 marzo 2018 - Cani, gatti, pappagalli e tartarughe acquatiche. Vivevano tutti in un appartamento in via Vittorio Veneto. Lontana l’idea di una felice, piccola arca di Noè in pieno centro. Le condizioni igienico sanitarie in cui vivevano erano a dir poco agghiaccianti. Chi, ieri mattina, è entrato in uno degli appartamenti di palazzo Sacchi, davanti l'ex Standa si è trovato davanti una condizione difficile da descrivere. Gli escrementi degli animali erano ovunque. L’intero pavimento era coperto da feci e l’odore che ne scaturiva era nauseante. A scoprire l’appartamento «letamaio» sono stati i carabinieri di Arezzo, per caso, perché fino a quel momento sembra che nessun vicino si fosse accorto di quanto stava accadendo là dentro.
L’odore nauseabondo forse non era riuscito a superare porte e finestre per dare «l’allarme». C’è voluta la denuncia di una donna dalla Lombardia, la madre del proprietario dell’appartamento, che aveva accusato il figlio di ricettazione. I carabinieri aretini ieri mattina sono andati dall’uomo, un trentaduenne, per eseguire l’ordinanza di carcerazione e davanti si sono trovati quell’orrendo spettacolo.
Il giovane, nullafacente, era venuto a vivere da solo ad Arezzo nel 2011. Dopo anni in cui si faceva mantenere con poche centinaia di euro inviategli dalla madre mensilmente, nel 2014 ha cominciato a pretendere maggiori risorse economiche. Dopo vari rifiuti della madre, il giovane è diventato molto insistente, fino a minacciarla di morte in più occasioni se lei non avesse versato quanto richiesto.
Nell’occasione, visto che l’appartamento aveva la porta d’ingresso bloccata da tempo (l’uomo usava la finestra per entrare ed uscire) e che il giovane viveva con tre cani, quattro gatti e due pappagalli, e visto lo stato di degrado igienico-sanitario in cui versava l’appartamento (vi erano escrementi di animale sul pavimento), è intervenuto anche personale dei VV.FF., dell’ENPA e dell’ASL. L’uomo, dovrà rispondere dei reati di estorsione e detenzione abusiva di armi, all'interno della casa varie armi come una balestra con dardi, tre katane, un pugnale ed una pistola ad aria compressa.
«Di interventi difficili ne abbiamo fatti, ma una situazione del genere non l’avevamo mai vista» ci spiega Sandra Capogreco, presidente dell’Enpa Arezzo. «E’ inspiegabile che una cosa del genere sia capitata nel centro cittadino». L’uomo viveva con tre cani, un numero ancora indecifrato di gatti, due pappagalli e due tartarughe acquatiche.
Considerando gli escrementi alti sul pavimento, e la situazione generale in cui verteva l’appartamento, con molta probabilità non veniva pulito da anni. «I nostri operatori si sono limitati a dare un supporto per il ritiro degli animali se avessero individuato la via del sequestro, ma così, almeno per il momento non è stato» continua a spiegare Capogreco.
Per ora i tre cani sono stati presi dalla fidanzata dell’uomo, l’Enpa ha provveduto a salvare due gatti, «ma ce ne saranno molti altri nascosti nell’appartamento. Nei prossimi giorni torneremo con le gabbiette per cercare di recuperarli e toglierli da quell’immondezzaio» conclude Capogreco