
di Angela Baldi
Si è chiusa ieri tra luci e ombre la tre giorni del mestolo. La fiera quest’anno ha debuttato con un nuovo percorso rivisto e ristretto che ha escluso gli ambulanti da via Pietro Aretino e via Assab, e che potrebbe diventare presto il nuovo standard dell’evento. Anzi, se l’emorragia di espositori continuerà, in futuro anche la parte alta di via Margaritone potrebbe venir liberata dai banchi. È quello su cui dovrà ragionare il Comune stilando un bilancio dell’evento appena concluso. Quest’anno la fiera cadendo nel fine settimana ha registrato una buona affluenza e affari positivi soprattutto per i banchi della gastronomia. Appena 200 gli espositori però, lontano dai quasi 300 dei tempi d’oro e solo 168 titolari, che in alcune giornate sono stati anche meno per la concomitanza col mercato settimanale. A salvare il quadro, gli spuntisti, con numeri però in calo. Di qui l’accorpamento del percorso che potrebbe diventare standard. "Con delibera del Comune il mestolo ha perso via Pietro Aretino e via Assab – dice l’assessore Simone Chierici - Ma la grande esclusa dell’edizione 2023 è anche piazza Sant’Agostino. Se pensiamo di ridisegnare il percorso? La modifica quest’anno è stata fatta in modo sperimentale. Se il percorso diventasse fisso dovremmo modificare il piano del commercio facendo approvare la decisione dal consiglio comunale. Faremo un bilancio e tireremo le conclusioni. Avevamo lasciato i banchi nella parte alta di via Margaritone per creare un collegamento con Sant’Agostino, ma è chiaro che se qui non ci sono banchi, si può considerare di restringere ancora di più il percorso e lasciare sgombra anche la parte superiore di via Margaritone".
Obiettivo avere una fiera compatta evitando vuoti. Spinto dalle presenze del fine settimana l’evento di settembre si è chiuso con un bilancio tutto sommato positivo.
"Il weekend ha portato tanta gente nonostante il mestolo rifletta - prosegue l’assessore – la crisi del commercio ambulante che riguarda tutti i mercati. Manca di ricambio generazionale". Una criticità che non risparmia il mercato settimanale. "Qualche vuoto inizia a vedersi anche in via Giotto – continua Chierici – se ciò diventasse trutturale, saremo costretti a intervenire confrontendoci con le associazioni di categoria. A soffrire meno, sono alimentari e somministrazione. Lo si è visto con le code alla porchetta durante la fiera del mestolo e lo vediamo con la manifestazione di interesse per l’utilizzo delle casine di legno del villaggio di Natale al Prato. Al bando stanno rispondendo quasi tutte attività alimentari".