
Molti dei presidi che hanno poi rappresentato l’obiettiva difficoltà di sfalsare gli orari scolastici, si erano detti in principio pronti a discutere del progetto. Dov’è dunque che sono nate le difficoltà? Fondamentalmente dal problema dei contratti del personale scolastico, che sono nazionali. I doppi turni sottintesi nella proposta del presidente di Tiemme Dindalini avrebbero comportamento l’allungamento dell’apertura delle scuole fino a metà del pomeriggio, addirittura fino a sera se fosse passato lo scenario di un turno anche pomeridiano. Pronti a discuterne, rilanciavano i presidi, ma i soldi per pagare gli straordinari, in particolare al personale non docente incaricato anche della sanificazione, chi ce li dà? C’era poi la questione delle mense che avrebbero dovuto essere allestite se gli studenti fossero stati a lezione all’ora di pranzo. E ancora una volta non c’erano le risorse per metterle in pratica. E’ prevalsa quindi l’idea di cambiare poco o niente, sperando nel potenziamento dei trasporti.