Medioetruria, il "treno" è partito Primo faccia a faccia tra i tecnici Fissate le regole per una scelta

L’assessore Baccelli: "Chiediamo a Ferrovie garanzie sulla volontà di procedere". Prossimo vertice a luglio

Medioetruria, il "treno" è partito  Primo faccia a faccia tra i tecnici  Fissate le regole per una scelta

Medioetruria, il "treno" è partito Primo faccia a faccia tra i tecnici Fissate le regole per una scelta

di Lucia Bigozzi

Regole d’ingaggio e metodo di lavoro per Medioetruria. L’avvio a Roma ha un approccio molto tecnico e al tavolo che dovrà decidere come e dove - ma pure se - realizzare la stazione dell’alta velocità, ieri si sono seduti esperti del ministero insieme ai colleghi di Rfi e Trenitalia e delle Regioni Toscana e Umbria. Il primo faccia a faccia serve a mettere nero su bianco come si intende procedere nella raccolta dati da incrociare con criteri di analisi che vanno dalla densità demografica alle interconnessioni stradali, a parametri numerici e di calcolo attraverso i quali esaminare pro e contro dell’opera, opportunità per i territori e chi costruirà e gestirà l’hub per i collegamenti veloci tra centro e nord Italia.

L’unica cosa sicura, in questa fase di avvio del confronto istituzionale, è che Medioetruria si farà in Toscana, ma l’ultima parola - quella definitiva - arriverà soltanto dopo il lavoro analitico dei tecnici, partito ieri e con un’altra data già segnata in agenda: 7 luglio. Sarà il giorno del nuovo incontro romano al quale parteciperà anche l’assessore ai trasporti Stefano Baccelli e probabilmente il governatore toscano Eugenio Giani che segue il dossier da vicino e nel recente incontro con il ministro alle infrastrutture Matteo Salvini ha ribadito l’importanza dell’opera su un’area vasta che comprende le province di Arezzo, Siena e Perugia, con ricadute strategiche per economia, sviluppo, mobilità e turismo.

A guidare il pool di tecnici toscani è il direttore del dipartimento mobilità Enrico Becattini. Ora la Toscana attende di ricevere da Roma una proposta sulla metodologia di lavoro anche se "per noi la precondizione è, anzitutto, avere contezza da parte di Rfi, Trenitalia e ministero della volontà di fare l’opera. Un impegno preciso che abbiamo richiesto al tavolo di confronto e che attendiamo nero su bianco", spiega l’assessore regionale ai trasporti Stefano Baccelli.

L’iter stabilito, prevede che sulla proposta che arriverà da Roma, la Regione focalizzerà le valutazioni tecniche e quelle politiche per raggiungere l’obiettivo finale. C’è un unico binario su cui corre il ragionamento dei protagonisti in campo: nessuna fuga in avanti sulla localizzazione, tema caldo tra Toscana e Umbria e tuttavia, per ora, fuori dalle regole di ingaggio.

"La localizzazione dell’opera che si farà in Toscana, è la questione che verrà solo dopo l’analisi del tavolo tecnico che dovrà procedere a trecentosessanta gradi. Tra gli elementi fondamentali, ci dovrà essere anche la previsione di compensazioni - come indicato dal presidente Giani - per i territori ai quali garantire collegamenti agevoli e rapidi al luogo in cui verrà individuata la stazione Medioetruria". Strade, parcheggi, navette di trasferimento ad alta frequenza da e per la stazione: sono alcuni dei punti sui quali la Toscana chiede a Roma un impegno già nella fase di avvio del tavolo tecnico. L’idea di fondo è superare le divaricazioni che finora hanno attraversato il dibattito tra istituzioni nelle triangolazioni tra Arezzo, Siena, Perugia e Roma.

L’obiettivo dichiarato al tavolo romano è superare l’impasse e stabilire una road map con tempi certi e fasi di lavoro definite. Solo dopo l’azione dei tecnici scatterà quella dei politici, ma tutti, sanno che la scelta su dove fare Medioetruria dovrà essere condivisa. L’alternativa è che l’opera resti sul tavolo.