CLAUDIO ROSELLI
Cronaca

Maxi eolico, una nuova frenata. La Regione blocca il progetto. Passo del Frassineto, è scontro

I comitati Appennino Sostenibile e Crinali Bene Comune protestano dopo la bocciatura della Toscana. “Nel caso di Badia del Vento le misure di compensazione identificate invece sono state accettate e avallate”

“Passo di Frassineto” tocca principalmente il Comune di Pieve Santo Stefano e poi c’è anche quello di Sansepolcro

“Passo di Frassineto” tocca principalmente il Comune di Pieve Santo Stefano e poi c’è anche quello di Sansepolcro

Badia Tealda, 7 maggio 2025 – Un “sì molto probabile per “Badia del Vento”, un “no” ufficiale per “Passo di Frassineto”. Il che ha fatto arrabbiare ancora di più i contrari alle pale eoliche sulla dorsale appenninica, in particolare quelli della Romagna. Due progetti molto simili (entrambi con sette aerogeneratori alti 180 metri ed entrambi con 29,4 megawatt di potenza), nonché vicini anche geograficamente, però il primo sta per ottenere l’ok, il secondo è già stato bocciato dalla conferenza dei sindaci.

Perché? “Il progetto “Badia del Vento” è la tipica manifestazione della sindrome “Nimby” (Not In My Back Yard, “non nel mio giardino”) della Toscana – tuonano i comitati Appennino Sostenibile e Crinali Bene Comune – in quanto gli impatti ambientali e paesaggistici ricadono sul versante romagnolo, mentre per ciò che riguarda “Passo di Frassineto” le conseguenze sarebbero state tutte sul versante toscano”. Ricordiamo che “Badia del Vento” prevede le collocazioni delle torri nel territorio di Badia Tedalda al confine regionale; “Passo di Frassineto”, invece, tocca principalmente il Comune di Pieve Santo Stefano e poi c’è anche quello di Sansepolcro.

“È strano osservare – scrivono i due comitati – come nel caso di Badia del Vento le misure di compensazione identificate dal proponente siano state accettate e avallate dalla Regione Toscana. Misure che prevedono un rischio di mortalità sulle aquile del 32%, cioè più di due su sei esemplari che frequentano l’area di impianto. Sistemi di protezione dei pipistrelli scientificamente non chiari. Eppure gli uccelli come i rapaci e i pipistrelli seguono i crinali come corridoi per il transito giornaliero o stagionale, non di certo le linee di confine dettate dagli umani e tantomeno quelle considerate dai funzionari della Regione Toscana, che sono intenzionati ad approvare Badia del Vento contro ogni logica di tutela del paesaggio e della biodiversità. Forse la verità vera è quindi un’altra”. Su “Passo di Frassineto”, la Toscana ha scritto che “non sussistono le condizioni per esprimere una pronuncia positiva di compatibilità ambientale sul progetto in oggetto e, conseguentemente, per il rilascio del provvedimento autorizzatorio unico regionale richiesto”.

Non sono da escludere, poi, “incidenze negative nei Siti Natura 2000 contermini, rispetto all’integrità dei siti stessi, in particolare per le specie di chirotteri e per gli uccelli, anche in ragione del mantenimento di quartieri idonei per tali specie, del mantenimento di corridoi di spostamento e per la permanenza di rapaci”. Favorevoli all’impianto erano i Comuni di Pieve e Sansepolcro, contrari Soprintendenza e Arpat. Semmai, stupisce la posizione tenuta dal Comune di Badia Tedalda, favorevole al progetto di “Badia del Vento”, che ricade interamente nel suo territorio e adesso contrario a “Passo di Frassineto”, che invece di fatto non lo riguarda.