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Maxi eolico in Valmarecchia, la sindrome Nimby della Regione Toscana

Bocciato nel versante toscano l’eolico “Passo di Frassineto", il progetto gemello di “Badia Del Vento”

Arezzo, 7 maggio 2025 – Maxi eolico in Valmarecchia, la sindrome Nimby della Regione Toscana

Bocciato nel versante toscano l’eolico “Passo di Frassineto", il progetto gemello di “Badia Del Vento”

La Regione Toscana, a seguito degli esiti negativi della Valutazione di Incidenza ambientale, ha bocciato il progetto di impianto eolico denominato “Passo di Frassineto”, impianto che insiste nel versante toscano dell’Appennino aretino.

Si tratta del progetto ‘’gemello” di Badia del Vento previsto al confine con la Valmarecchia, ovvero stesso numero di aerogeneratori (7 megapale di altezza pari a 180 m), stessa potenza (29,4 MW), stesso proponente e stesse interferenze con le aree naturali protette e quindi con impatti negativi sulla biodiversità e sulle specie protette (Aquila reale, Biancone, altre specie di avifauna e numerose specie di chirotteri).

Le motivazioni che hanno portato alla bocciatura del progetto riguardano l’incidenza significativa negativa per la localizzazione in prossimità dei Siti Natura 2000, un forte impatto sulla fauna per la posizione strategica e per la presenza di rotte migratorie importanti e l’inefficacia delle proposte di mitigazione e compensazione avanzate dal proponente.

Stessi problemi e criticità che sono stati riscontrati anche per l’impianto gemello Badia del Vento a meno di 8 km di distanza in linea d’aria da quello di Frassineto, ma con una unica variante, ovvero la visibilità e quindi gli impatti sul Paesaggio e sulle economie dei territori.

In particolare l’impianto di Frassineto insiste sul versante Toscano e quindi risulta visibile da Badia Tedalda, Pieve Santo Stefano, Sansepolcro, Anghiari e Caprese Michelangelo, mentre Badia del Vento è perlopiù visibile dalla Romagna e dalle Marche (Casteldelci, Sant’Agata Feltria, Pennabilli, Novafeltria, Carpegna, San Leo, Talamello, Verucchio).

È strano osservare come nel caso di Badia del Vento le misure di compensazione identificate dal proponente siano state accettate e avallate dalla Regione Toscana. Misure che prevedono un rischio di mortalità sulle aquile del 32%, cioè più di due su sei esemplari che frequentano l’area di impianto. Sistemi di protezione dei pipistrelli scientificamente non chiari. Eppure gli uccelli come i rapaci e i pipistrelli seguono i crinali come corridoi per il transito giornaliero o stagionale, non di certo le linee di confine dettate dagli umani e tantomeno quelle considerate dai funzionari della Regione Toscana che sono intenzionati ad approvare Badia del Vento contro ogni logica di tutela del Paesaggio e della biodiversità.

Forse la verità vera in tutta questa brutta faccenda è che l’impianto di Frassineto è localizzato nel versante Toscano dell’Appenino aretino, mentre Badia del Vento si trova al confine con la Romagna e riversa gran parte dei suoi impatti ambientali e paesaggistici nella Valmarecchia.

In altre parole Badia del Vento è la tipica manifestazione della sindrome NIMBY (Not In My Back Yard, “non nel mio giardino”) della Toscana.