FRANCESCO TOZZI
Cronaca

Marconi, rabbia e slogan in piazza. Cento studenti contro la Provincia. Faccia a faccia con Polcri: il piano

Genitori e ragazzi al presidio. Una delegazione ricevuta dal presidente: road map per l’8 gennaio. Tavolo tra l’ente e la scuola. Lavori durante le vacanze per sgomberare i laboratori e preparare le aule .

Marconi, rabbia e slogan in piazza. Cento studenti contro la Provincia. Faccia a faccia con Polcri: il piano

"Sulla testa vogliamo sogni, non reti". È solo uno degli slogan simbolo della protesta animata dagli studenti del Marconi di San Giovanni, che ieri si sono trovati davanti al palazzo della Provincia per manifestare dubbi sul rientro in classe dopo la messa in sicurezza dell’immobile. Fuori il presidio, i cartelli, la rabbia di studenti e genitori; dentro l’ incontro tra il presidente della Provincia Alessandro Polcri e i rappresentanti delle famiglie dei ragazzi che sono arrivati numerosissimi.

La piazza ha alzato la voce sugli interventi eseguiti finora e giudicati non sufficienti: "Chiediamo una scuola senza reti contenitive e più sicura, non un cantiere - hanno detto i giovani - Non vogliamo essere sparpagliati tra San Giovanni e Montevarchi, con grossi problemi di trasporto e spostamento. Andare con le reti sul soffitto a scuola non può essere la normalità".

All’interno del palazzo il vertice, interlocutorio, ha fatto registrare temperature bollenti. C’era da aspettarselo, visto che la vicenda si protrae ormai da settembre. Un confronto serrato, dunque, ma che avrebbe prodotto degli esiti. Sarà istituito un tavolo tecnico tra Provincia e istituto scolastico con all’ordine del giorno il ritorno in aula dopo le festività natalizie.

I genitori hanno chiesto a più riprese che venisse fatta una verifica strutturale dell’edificio, ma la Provincia ha risposto che ci sono tutte le attestazioni necessarie per garantire la sicurezza della scuola. Documenti che sono già inviati agli organi competenti.

Durante le vacanze di Natale verrà completata anche la pavimentazione e sarà utilizzato questo lasso di tempo per sgomberare i laboratori e predisporre le aule in tempo per l’8 gennaio. Dopo l’intervento di una studentessa che chiedeva impegni e risposte per il futuro, è spuntata pure l’ipotesi di una nuova scuola. L’ente guidato da Polcri valuterà anche la percorribilità di questa strada, che non porterà però benefici nell’immediato, per tempi e costi, ovviamente. Da piazza della Libertà fanno sapere che grazie all’incontro è stato avviato un dialogo "sereno e costruttivo tra le parti", con genitori e studenti che sono stati ascoltati e messi al corrente di tutti gli sviluppi. Dal canto suo, la Provincia ha ribadito che ora la scuola Marconi è più sicura di prima e lo sarà ancor più quando verranno completati i lavori sulle tre aule interessate dal crollo del soffitto.

Questi spazi rimarranno chiusi e inagibili per realizzare le opere in cantiere finanziate per 700mila euro da Regione e Provincia. Adesso si attende una decisione da parte della scuola. I lavori di manutenzione sul resto dell’edificio si sono conclusi il 7 dicembre. I ragazzi, per poter seguire le lezioni in presenza sono ad oggi dislocati in tre sedi: al centro pastorale di Montevarchi, in via San Lorenzo a San Giovanni e nei locali della parrocchia del Bani.