"Torno al mio lavoro, quello di medico che richiede impegno a tempo pieno". Massimo Mandò ha spiegato con queste parole la decisione di dimettersi da capogruppo consiliare di Sentire Comune, la lista che lo aveva scelto come candidato sindaco alle amministrative del giugno scorso. Com’è noto la tornata ha premiato il suo avversario Michele Rossi, espressione del civismo di Insieme per Castelfranco Piandiscò che ha convinto il 53,5% dell’elettorato. E le conseguenze della sconfitta non erano state indolori, anzi avevano innescato un dibattito interno soprattutto tra i vari esponenti del Pd del municipio unico. Botta e risposta al vetriolo per la verità iniziati già all’indomani della scelta del candidato e proseguiti ben oltre l’election day. A pochi mesi dal voto Mandò, conosciutissimo nel territorio per aver diretto prima il 118 e poi il Dipartimento di Emergenza-Urgenza dell’Area vasta della Asl Tse, volta pagina e lascia la politica attiva per ricoprire l’incarico di consulente di un’importante struttura sanitaria del territorio, la Clinica della Riabilitazione Toscana. "Ho deciso di tornare alla professione che amo e di dedicarmi solo a quella – annuncia – L’esperienza in Consiglio comunale è stata positiva anche se non entusiasmante, ma di certo mi sarebbe impossibile conciliare la nuova attività lavorativa con la partecipazione ai lavori dell’assemblea". Settanta anni, già vicesindaco per due consiliature nella Giunta piandiscoese, Mandò ha promosso e sostenuto la diffusione capillare della rete dei defibrillatori in provincia di Arezzo. Un’opera instancabile di sensibilizzazione che ha coinvolto realtà associative, istituzioni, privati e scuole e che ha prodotto l’installazione di più un migliaio di Dae nell’intero territorio.
CronacaMandò si dimette: "Torno a fare il medico"