L’oro trema tra bombe e droni. Allarme affari in vista dell’expo

Prezzo oltre i 70 euro, effetto guerra su mercati decisivi. Ma risale la richiesta di lingotti come bene rifugio

L’oro trema tra bombe e droni. Allarme affari in vista dell’expo

L’oro trema tra bombe e droni. Allarme affari in vista dell’expo

L’oro trema. Trema sotto le bombe che incendiano il Medioriente e costringono i mercati all’altalena dell’instabilità e dell’incertezza. La chiamano economia di guerra. Due variabili, ormai da mesi costanti, nemiche giurate del settore che traina l’economia aretina e che, invece, ha bisogno di acque tranquille per navigare col vento in poppa, come accaduto finora con l’export nonostante gli alti e bassi del quadro internazionale. Ora l’escalation tra Iran e Israele rinfocola le preoccupazioni degli imprenditori aretini, specialmente alla vigilia di Oroarezzo, fiera che segna il termometro dei primi mesi dell’anno, dopo la ricorsa per le aziende nostrane con l’exploit siglato in gennaio a Vicenza.

Si tratta di consolidare quei dati e quegli ordini, ma il primo test sarà già domani con la fiera in Turchia. Cartina di Tornasole per l’andamento degli affari nel primo distretto italiano ed europeo. La Turchia, infatti è il paese leader che importa l’oro di Arezzo e nella prima rilevazione dell’anno (report Camera di Commercio) ha superato gli Emirati Arabi e gli Stati Uniti, altro mercato di riferimento per le creazioni degli orafi aretini. E passano dalla Turchia anche gli ordini per l’Iran: importazioni significative, dicono gli addetti ai lavori, per il trend nostrano che ora rischia subire un rallentamento.

La preoccupazione è legata "all’escalation del conflitto israelo-palestinese e alla tensione con l’Iran. Già l’azione israeliana sulla Palestina aveva provocato ripercussioni per il collegamento del Paese con gli Usa, un mercato di riferimento importante per le nostre aziende. Adesso il quadro del conflitto che si va allargando crea incertezza, i mercati si calmano e a farne le spese sono le aziende produttrici", analizza Mauro Benvenuto imprenditore e presidente della Consulta orafa. Che lancia l’allarme su un altro fenomeno, con effetti double face sull’andamento degli affari: è l’impennata del prezzo dell’oro, passato nel giro di in un mese e mezzo dai 50 ai 70 euro al grammo. Un’oscillazione al rialzo non prevista dagli addetti ai lavori in maniera così repentina. Da un lato si registra "una ripresa forte dell’acquisto di metallo come bene rifugio", dall’altro la forte crescita in un tempo così ristretto penalizza i produttori e fa salire i prezzi alla vendita.

La corsa all’acquisto di oro come bene rifugio, è tornata alla ribalta non solo sul tradizionale taglio dei lingotti, ma pure "nei gioielli di oreficeria. C’è la tendenza ad acquistare oro lavorato anche come investimento", spiega Giordana Giordini, al timone della sezione Orafi di Confindustria Toscana Sud che dal suo osservatorio rileva la tenuta complessiva del distretto aretino nonostante qualche rallentamento collegato all’escalation delle tensioni nel’area mediorientale. Ma la preoccupazione sale in vista di Oroarezzo.

Se i "buyers internazionali sono tutti confermati", c’è una certa apprensione tra gli operatori del settore per l’evoluzione dello scenario geopolitico. Con un occhio attento e vigile a monitorare l’altalena del prezzo dell’oro sul quale impatta anche la variabile speculativa in una fase così complicata come l’attuale.

Oggi parte per Instanbul Marco Benedetti, titolare dell’azienda Jessica Preziosi, uno degli orafi aretini presenti all’appuntamento di rilievo per il mercato di riferimento. Nel trolley porta le aspettative dell’imprenditore che nel cambio paradigmatico delle fiere internazionali, va alla ricerca di "nuovi contatti che possono allargare la platea dei clienti, in un rapporto più personalizzato rispetto al passato, specialmente nei mercati in espansione come quello africano che trova proprio nella Turchia un canale di crescita". Conserva l’ottimismo di chi fa impresa, ma in Turchia capirà di più sugli scenari di medio termine.