REDAZIONE AREZZO

L’oro trascina ancora la ripresa Fatturato al +11% nel 2023 e l’export cresce di 500 milioni

I dati del focus curato da Intesa Sanpaolo e presentato durante un incontro in Confindustria. Il comparto va meglio del manifatturiero. Gli Stati Uniti restano il primo mercato di destinazione.

L’oro trascina ancora la ripresa Fatturato al +11% nel 2023 e l’export cresce di 500 milioni

Confindustria e Intesa Sanpaolo stringono un patto d’oro alla vigilia della fiera al via sabato. Un incontro, nella sede di via Roma per approfondire l’andamento del nostro distretto orafo. Dopo i saluti di Fabrizio Bernini, presidente di Confindustria Toscana Sud, Giordana Giordini, presidente della sezione oreficeria e gioielleria e Andrea Bartolini, direttore commerciale imprese Toscana e Umbria di Intesa Sanpaolo, è seguita l’analisi dello scenario macroeconomico.

Il settore orafo italiano ha continuato a mostrare una buona evoluzione anche nel 2022, nel 2023 si rileva per l’oreficeria una crescita tendenziale dell’indice del fatturato dell’11,5%, migliore di quanto osservato per il manifatturiero nel suo complesso che si attesta al +9,2%. Pur in un contesto complesso e incerto, si conferma centrale la capacità del comparto di competere con successo nel contesto internazionale: il settore orafo italiano ha realizzato 8,2 miliardi di euro di esportazioni con una crescita di 1,5 miliardi (+22,5%) rispetto al 2021. Gli Stati Uniti si confermano come primo mercato di destinazione: grazie anche a un cambio favorevole, l’oreficeria italiana ha mostrato un ulteriore rafforzamento, arrivando al 12,6% dell’import americano. La specializzazione nella gioielleria è ancora più visibile nei dati di commercio internazionale: l’oreficeria di Arezzo rappresenta il 28% delle esportazioni aretine del 2022, percentuale che sale al 72% se si considerano anche le vendite di metalli preziosi che nel 2022 si sono attestate a 4,9 miliardi di euro.

Il distretto orafo di Arezzo mostra un’elevata concentrazione nelle imprese di piccole dimensioni: il 79% impiega meno di dieci addetti e il 19% dai 10 ai 49 addetti. In queste imprese trova lavoro il 78% degli addetti del settore orafo della provincia di Arezzo. Arezzo, insieme agli altri due principali poli orafi italiani, Valenza e Vicenza, rappresenta circa il 70% dell’export italiano del settore; nel 2022 Arezzo ha superato i 3 miliardi di euro di vendite all’estero in crescita di oltre 500 milioni rispetto all’anno precedente. L’oreficeria di Arezzo può vantare un tessuto produttivo di grande qualità e con risultati solidi in termini di crescita e competitività. È questa l’evidenza che emerge dall’analisi di 287 bilanci di imprese orafe di Arezzo, nel confronto con quasi 9.000 imprese del sistema Moda e 830 imprese dell’oreficeria. Dal punto di vista della crescita del fatturato 2021 rispetto al 2019, il distretto si è distinto con i tassi più elevati, meglio degli altri distretti e dell’oreficeria italiana (+13,4% vs +5,7% in termini mediani) e anche rispetto agli altri comparti del sistema moda.