REDAZIONE AREZZO

L’istruzione in epoca napoleonica: il caso Serristori in una conferenza

Prosegue il ciclo di conferenze "Istruzione e scuole in Arezzo dal medioevo all’età contemporanea", organizzato dalla Società storica aretina con...

Prosegue il ciclo di conferenze "Istruzione e scuole in Arezzo dal medioevo all’età contemporanea", organizzato dalla Società storica aretina con...

Prosegue il ciclo di conferenze "Istruzione e scuole in Arezzo dal medioevo all’età contemporanea", organizzato dalla Società storica aretina con...

Prosegue il ciclo di conferenze "Istruzione e scuole in Arezzo dal medioevo all’età contemporanea", organizzato dalla Società storica aretina con il patrocinio del Comune di Arezzo. Oggi alle 17:30, all’Auditorium Ducci di via Cesalpino, Federica Vitali parlerà sul tema "L’istruzione in epoca napoleonica: il caso Serristori". Curato da Giovanni Galli, il ciclo di conferenze, è parte di un più ampio progetto e si propone di ricostruire istituzioni, iniziative e figure del secolare processo volto a favorire l’estensione delle conoscenze culturali da una ristretta cerchia di specialisti a strati sempre più larghi della popolazione, approdando nel corso dell’Ottocento all’organizzazione della Pubblica Istruzione come servizio istituzionalizzato, prima di élite e poi di massa.

Le vicende del Collegio dell’oratorio di S. Filippo Neri di Castiglion Fiorentino ebbero inizio il 20 ottobre 1713 quando il conte Cosimo Serristori, ultimo discendente maschio della prestigiosa famiglia fiorentina, con proprio testamento decise di nominare erede universale del suo cospicuo patrimonio i locali Padri Filippini. La vita del collegio-seminario iniziò nel 1743 accanto alla nuova chiesa di S. Filippo Neri e acquisì in breve tempo grande prosperità e importanza. Le autorità imperiali francesi quando lo ispezionarono trovarono un istituto florido, con un buon numero di allievi, ben frequentato dai nobili del paese e delle zone limitrofe e dai figli della borghesia della Valdichiana.

L’insegnamento classico era impartito a due tipologie di studenti: gli allievi seminaristi avviati al sacerdozio, che erano la maggior parte, e gli studenti avviati verso le professioni liberali. Il Collegio Serristori nel 1811, quando fu incorporato nell’Accademia di Pisa, aveva dunque le caratteristiche d’altri stabilimenti educativi della Toscana e poteva essere inserito nel sistema dell’Università imperiale francese. Federica Vitali è laureata in Conservazione dei beni culturali presso l’Università di Siena. Ingresso libero e gratuito.