CLAUDIO ROSELLI
Cronaca

L’intelligenza artificiale abita qui. Il prof nella squadra di DeepSeek

Alfredo Milani vive a Sansepolcro e per decenni ha insegnato informatica all’ateneo di Perugia. Insieme ad altri colleghi sta esplorando le potenzialità e le caratteristiche del modello cinese.

Alfredo Milani, 63 anni, per decenni ha insegnato informatica all’ateneo di Perugia e da poco è passato alla Link Campus di Roma

Alfredo Milani, 63 anni, per decenni ha insegnato informatica all’ateneo di Perugia e da poco è passato alla Link Campus di Roma

Un docente universitario di Sansepolcro nella equipe che lavora sulla intelligenza artificiale, confermando l’Italia nelle vesti di Paese di eccellenza nella ricerca scientifica. È il professor Alfredo Milani, 63 anni, che per decenni ha insegnato informatica all’ateneo di Perugia e che da poco è passato alla Link Campus di Roma; vive da sempre nella città pierfancescana e da tre anni è anche governatore della locale Confraternita di Misericordia. Lui e la professoressa Valentina Franzoni dell’Università di Perugia hanno esplorato le potenzialità del modello cinese DeepSeek per la generazione di codice, ottenendo risultati che aprono nuove frontiere nell’automazione e nello sviluppo software.

Il 10 gennaio scorso, la società DeepSeek ha rilasciato la sua prima app chatbot gratuita per Apple Ios e Android e prima del 27 gennaio DeepSeek-R1 ha superato ChatGpt come app gratuita più scaricata sull’App Store Ios negli Stati Uniti. DeepSeek, un modello di nuova generazione, è ora al centro dell’attenzione della comunità scientifica e tecnologica per la sua capacità di generare codice informatico in modo efficiente, riducendo tempi e costi di sviluppo. Il lavoro dei ricercatori dell’Università Link Campus e dell’Università di Perugia, pubblicato nel 2024, ha evidenziato come DeepSeek possa essere utilizzato non solo per ottimizzare il processo di programmazione, ma anche per migliorare la qualità del software e ridurre il rischio di errori.

"Questa ricerca rappresenta un significativo passo avanti nell’integrazione dell’intelligenza artificiale nei processi di sviluppo software – dichiara Milani - e siamo entusiasti di vedere come DeepSeek possa migliorare l’efficienza e la qualità del codice, offrendo nuove opportunità per l’innovazione tecnologica".

L’interesse per DeepSeek è esploso rapidamente, con grandi aziende tecnologiche e istituzioni accademiche che stanno approfondendo le potenzialità di questo modello. Le università umbre si pongono così come un punto di riferimento nell’innovazione digitale e nell’intelligenza artificiale. È ancora fresca la notizia di DeepSpeek bloccata dal garante della privacy, ma per il professor Milani non c’è da sorprendersi oltre il dovuto: "E’ chiaro che il garante abbia preso questo provvedimento quale azione di tutela dall’utilizzo improprio delle informazioni sugli italiani che sono ricavabili da questa app – sottolinea – un po’ come avvenuto negli Stati Uniti con TikTok. D’altronde, viene a essere raccolta una enorme quantità di informazioni su abitudini e opinioni degli italiani che possono essere sfruttate a fini commerciali e politici".