Alberto Pierini
Cronaca

L’infallibile Martino, il nuovo «Elia», il riscatto di Francesco: i marziani tornano in terra e la Giostra esplode di protagonisti e storie

L’errore sfortunato di Scortecci, un 2 al profumo di 5, diventa la porta di un’edizione straordinaria, con cinque centri tre dei quali agli spareggi, e che strega il pubblico fino all’ultimo sorso

Marmorini e Montini

Arezzo, 18 giugno 2023 – Un giorno forse Gianmaria scoprirà che quel suo strano due al sapore di 5, che quel pallone rimasto a ballare sulla linea senza entrare in porta, che quel passo arrivato a sfiorare la luna senza toccarla sarà stato il sale e il pepe dei suoi mille successi futuri.

Perché Scortecci per un millimetro, forse neanche, è un uomo che scende da Marte e torna in terra, insieme al suo pard infallibile, frate Elia da Santo Spirito. La cavalcata trionfale di Gianmaria non si interrompe su un errore, ma su quello che Martino Gianni,. suo vecchio allenatore, definisce «una casualità».

Gianmaria, freddo come sempre, esulta per il tiro, con lui esulta un quartiere, contro di lui esulterà a breve il resto del mondo. La sensazione del 5 passa dai commentatori televisivi di Teletruria alla penna della nostra diretta: no, non è 5, è un 2 del destino, per una volta avverso.

E’ una formula magica che non trasforma una Giostra, ne marca il futuro. Perché in quel taglio nella tela che si apre all’improvviso si infila la luce di nuovi protagonisti.

Si infila dentro pochi secondi dopo Saverio Montini, il cavaliere ragazzino che aveva cominciato la sua carriera con uno 0 ma da quel momento fa solo 5. Uno lo aveva centrato al bis, altri due ieri sera. «Lo chiamo Elia ma ancora non è Elia» dice sornione Martino Gianni, gongolando alla fine della sfida.

Lui, Martino l’infallibile: la bacchetta magica degli anni d’oro a Sant’Andrea aveva trasformato Santo Spirito a suon di vittorie e ora tornata biancoverde segna il riscatto del quartiere la cui corsa si era interrotta.

«E’ il mio quartiere, sono tornato a casa» commenta tranquillo come quando andava a pescare nei giorni della lizza. Sì, è tornato e si vede. I suoi pupilli hanno fatto tutti 5: ne ha fatto uno rotondo Matteo Bruni nella prova generale, anche se poi annullata per le condizioni della lizza. Ne ha fatti due Montini, ne ha fatto uno Marmorini. L’unico che non lo ha fatto è Leonardo Tavanti ma solo perché non lo hanno fatto correre, interrompendo la provaccia sul più bello.

Protagonista sulla lizza e protagonista sotto le Logge. Perché tutti notano l’abbraccio con Geppetti, amico e capitano della Colombina. «Te non sei venuto a giocare vero?»: gli sussurra il leader gialloblù. No, è venuto a vincere: sennò sarebbe rimasto a pescare.

Invece è lì e quello che tocca diventa oro e anche racconto. Nella breccia lasciata da Scortecci si infila anche Francesco Rossi. Un talento naturale ma la cui escalation sembrava bloccarsi solo in gara. E invece stavolta il suo 5 ha preso Porta del Foro e se l’è portata agli spareggi.

In un cortocircuito di quelli che propone la vita come la Giostra. Era biancoverde dalla nascita, quartierista da bambino. Si era commosso fino alle lacrime quando l’amico Marmorini era diventato titolare, «dimenticandosi» che sarebbe potuto toccare a lui, e vinse di schianto. Si ritrova lui sulla strada di Sant'Andrea, nella notte delle brecce di luce.

Davanti c’è Saverio Montini, anche lui talento biancoverde: ed è come se la meglio gioventù di San Giusto improvvisamente si ritrovasse sulla lizza, sia pur in fronti opposti. Si va al secondo spareggio perché Parsi si supera e perché Marmorini lo affianca. Ma si va al secondo spareggio anche perché i due ex talenti biancoverdi devono giocarsi il loro destino all’ultimo punto.

Sembra il finale di un film. Con Santo Spirito fuori per quello scherzo del destino. Con Porta Crucifera grintosa e oltre le sfortune in prova: piazza un 8, resta fuori dallo spareggio per un punto, ma scopre di aver trovato un esordiente come Paffetti, pronto a seguire le orme degli altri giovani protagonisti di una notte.

Sembra il finale di un film: lieto per Sant’Andrea, amaro per Porta del Foro, perché la vita è fatta così. Un film con un regista ritrovato come Martino, qualche anno fa stava per sposare le sorti di Porta del Foro. Non lo aveva fatto, non c’era stato l’accordo.

Da quel momento forse è cambiato tutto. La Giostra ha preso una direzione diversa, alcune pagine bianche sono diventate quelle di una sceneggiatura finora poco chiara. E che ieri, solo ieri, alle luci dei riflettori hanno ospitato le riprese di un film che cambia la storia della Giostra.