"Da mesi assistiamo con un certo stupore a continue affermazioni sull’impianto di San Zeno finalizzate ad agitare inutilmente gli animi dei cittadini e spesso completamente prive di fondamento".
Non usa giri di parole Francesco Palazzini, capogruppo di Fdi che replica alle accuse lanciate dalle opposizioni: "Il nostro impianto rappresenta un’opportunità che poche altre province possono vantare, un vero e proprio fiore all’occhiello del sistema di recupero del rifiuto che ci permette di essere autonomi, progettare nuovi sviluppi per il futuro e generare risparmi notevoli per i cittadini, in controtendenza con gli aumenti che colpiscono tutt’Italia".
Palazzini entra nel merito e si sofferma su alcune questioni: "Affermare che il biodigestore non è attivo è falso, perchè è in produzione e immette biogas per un valore di circa 100/120 euro l’ora in rete, cifra considerevole per ripagare gli investimenti che altrimenti peserebbero sulla bolletta degli aretini". Il sistema di compostaggio che serve per trattare la parte umida dei rifiuti "è da 70 mila tonnellate, non a caso si chiama Verde70. Non è corretto sostenere che Aisa sia una industria chimica. Stiamo parlando di un’azienda che recupera energia dai rifiuti sul libero mercato esattamente come i migliori impianti italiani (Trentino, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna). Invocare la massima trasparenza su come agisce Aisa vuol dire non conoscere le attività informative che la società mette in campo da anni". Sul punto, Palazzini rilancia: "La stessa Regione nel procedimento autorizzativo ha ritenuto più che sufficienti le iniziative, al punto tale da non rendere necessaria una pubblica assemblea".
Poi ricorda che "il mantenimento in attività della linea termica attuale da 45 mila tonnellate permetterà di risparmiare oltre 2 milioni di costi di demolizione e 1 milione l’anno di fermo impianto per manutenzione. Gli aretini hanno il diritto di essere informati con dati oggettivi, non si meritano prese di posizione ideologiche".