REDAZIONE AREZZO

Liberi di nuotare nel mare, ma senza plastica

L'articolo evidenzia il grave impatto dell'uomo sulla vita dei delfini, dalle catture per l'intrattenimento alla minaccia dell'inquinamento marino. Invita a proteggere questi animali con azioni concrete come il riciclaggio e la segnalazione di spiaggiamenti.

Liberi di nuotare nel mare, ma senza plastica

Vorremmo vivere dentro una stanza per il resto della nostra vita o per alcuni anni separati dai nostri familiari e amici? Potremmo resistere senza mai comunicare o interagire con i nostri simili? La risposta è no.

Il delfino in natura è libero, nuota per chilometri nell’immensità dell’oceano sempre in gruppo, con la sua famiglia. Un giorno viene catturato dagli uomini e rinchiuso in uno spazio ristretto come un delfinario o un acquario per l’intrattenimento umano. Il delfino soffre, si deprime, si ammala. Anche altre attività antropiche mettono a rischio la vita dell’animale più amato. A volte i delfini rimangono impigliati nelle reti da pesca non destinate a loro e muoiono non potendo risalire in superficie per respirare. La vita dei delfini è minacciata anche dall’inquinamento delle acque. Le sostanze tossiche rilasciate in mare dai complessi industriali vicino alle coste riducono la possibilità di sopravvivenza dei delfini, così come i rifiuti plastici sempre più presenti negli ecosistemi marini che vengono mangiati dai cetacei provocando la morte.

Noi bambini e adulti cosa possiamo fare per aiutare i delfini ad essere felici? Non gettare rifiuti nella spiaggia e nel mare. Limitare l’uso e favorire il riciclaggio di oggetti di plastica per salvaguardare il mare e gli animali che lo popolano. E in caso di avvistamento di un delfino spiaggiato? Chiamare la Guardia Costiera al numero 1530, allontanare i curiosi, mantenere idratata la pelle con un po’ di acqua in attesa dei soccorsi.