"Liberato un quartiere dal fango" Squadre aretine nell’emergenza

"In tanti anni mai visto niente del genere". E’ appena rientrato da Faenza Leonardo Giannetti insieme alla squadra della Protezione civile della Misericordia, impegnato nella colonna mobile nazionale e regionale. 108 confratelli dalle Misericordie toscane, oltre Appennino, con idrovore, gruppi elettrogeni, fuoristrada, un’officina mobile. Tre gli aretini in forze alla squadra.

Dove è stato dislocato l’equipaggio aretino?

"Prima a Ravenna, al sistema di idrovore della protezione civile europea. Poi a Faenza vicino al fiume Lamone, c’era tanta acqua. Siamo intervenuti in appoggio alle persone alluvionate. Molti di noi hanno formazione sanitaria, il grosso è stato liberare un quartiere dalla melma".

Quanto vi ha impegnato questa missione?

"Siamo partiti venerdì e tornati domenica, il termine massimo sono 72 ore. La nostra era una squadra di tre aretini in un modulo composto da 7 persone. Solo a Faenza c’erano 400 soccorritori da tutta Italia. Siamo rientrati perchè la colonna mobile della Toscana è dislocata a Conselice dove ancora c’è un metro e 20 di acqua sulle case".

Che situazione avete trovato a Faenza?

"Surreale, una cosa mai vista, siamo stati in zone con 1 metro di fango. Il nostro primo scopo era togliere l’acqua, poi la melma. Il Lamone ha portato via tutto il sedimento del fiume che adesso sta diventando fango secco".

Come siete intervenuti?

"Oltre che con le idrovore, abbiamo fatto controllo argini e territorio. C’è tanta rabbia tra la popolazione, quella zona era stata alluvionata i primi di maggio, qualcuno aveva ricomprato gli elettrodomestici e è arrivata la seconda botta. L’agricoltura è in ginocchio".

E a chi volesse aiutare?

"Non vi recate a caso in quelle zone, sono pericolose. Abbiamo installato la cucina d’emergenza della Barilla al centro fiere. Ci sono tanti paesi difficili da raggiungere. Non tutte le strade sono percorribili. L’autostrada era aperta solo ai mezzi d’emergenza, la E45 ha tenuto".

Angela Baldi