Le bollette gelano anche i surgelati "A queste cifre reggiamo poco"

Franco e Marcello Mazzi distribuiscono in tutta la Toscana: "Prevista una stangata da 60 a 240mila euro". E scatta anche il calo delle consegne: "I clienti staccano le macchine e i frigoriferi per risparmiare"

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di Lucia Bigozzi

Franco e Marcello Mazzi si prepparano al peggio. Il 30 novembre è diventato un incubo negli uffici di Ceciliano dove dal 1981 mandano avanti l’azienda che distribuisce surgelati in tutta la Toscana e da settembre ha "conquistato" l’esclusiva di Findus per rifornire negozi, hotel, bar, ristoranti, da nord a sud della regione. Oltre quarant’anni di lavoro, oggi condiviso con i rispettivi figli Stefano e Michela e i cinquanta collaboratori (diretti e indiretti) che ogni giorno garantiscono le consegne di surgelati e gelati. L’incubo si chiama bolletta della luce: fino alla fine di novembre vale il contratto con il prezzo bloccato ma poi "può succedere di tutto", esclamano i fratelli Mazzi titolari dell’azienda di Ceciliano.

I numeri sitentizzano la storia: dagli attuali 60mila euro, Franco e Marcello prevedono un’impennata di 240mila euro: "Qual è l’azienda che può reggere di fronte a un aumento così esagerato?", si domandano. La preoccupazione per ciò succederà, fa il paio con quello che sta già accadendo: "I costi della logistica, trasporti, carburante, manutenzione, consegne da Grosseto a Carrara o all’isola d’Elba, sono esplosi passando da 340mila euro all’anno a 410mila euro. Cifre che impattano su un fatturato di 6milioni di euro salito a 9 con l’acquisizione della distribuzione e commercializzazione per la Toscana dei prodotti del colosso dei surgelati.

In questa storia - simile a quella di tanti imprenditori aretini - il paradosso è che dieci anni fa i fratelli Mazzi hanno investito in un impianto fotovoltaico che copre circa il 50 per cento del fabbisogno ma adesso, con l’impennata dei rincari il margine di convenienza si è ridotto. "In queste condizioni possiamo reggere qualche mese; si cerca di mettere in campo tutte le nostre forze davanti a questi muri che sembrano invalicabili. Nel frattempo speriamo che qualcuno ci metta le mani, altrimenti il rischio reale è sacrificare alla speculazione le aziende che sono la spina dorsale dell’economia aretina".

C’è dell’altro. Per Franco e Marcello la stagione dei gelati è diventata "corta. Diversi clienti preferiscono tenere spenti i frigo per risparmiare sull’elettricità e l’effetto è una riduzione delle consegne che per noi è molto penalizzante perchè la nostra forza è proprio il frigorifero. Ci sono altri clienti che ritardano i pagamenti per saldare le loro bollette" sottolinea Marcello. Una situazione già appesantita dalle conseguenze della pandemia, osserva Franco "con persone che hanno dilazionato i pagamenti delle tasse e ora dilazionano quelli delle bollette, ma il sistema non può reggere così". Quarantuno anni di storia sono "il tesoretto" di famiglia, l’orgoglio di imprenditori, ma pure una grande incognita sul futuro.