
Lancia di significati nascosti. Il Vasari fra serpenti e rami
Imponente, sofisticata ed elegante si presenta la lancia d’oro dedicata a Giorgio Vasari, realizzata dall’abbinamento del bozzetto di Giovanni Frangi, celebre artista milanese, e l’intervento di Francesco Conti, noto intagliatore aretino, che anche quest’anno non ha deluso le aspettative. La lettura della lancia in palio il 22 giugno però non è facilissima, e senza presunzione, cerchiamo di dare alcune dritte di interpretazione, indicando alcuni temi e concludendo con la presenza di serpenti dorati che si avvinghiano nell’elsa sopra l’impugnatura.
Dietro alle scelte c’è un raffinato lavoro di ricerca. Primo tema l’uso insieme al legno di noce, di quello di tiglio, il "migliore, nientedimanco, tra tutti i legni che si adoperano alla scultura", come scrive Vasari nel Proemio delle Vite.
"Il tiglio – spiega Vasari – ha i pori uguali ad ogni lato ed ubbidisce più agevolmente allo scalpello". Secondo tema l’asta della lancia impostata come una struttura architettonica, senza parti stondate, in omaggio al rigore delle linee, ancora non dinamiche, e nell’intento di ricordare la genialità dei progetti vasariani, dagli Uffizi, di cui si riconosce nell’intaglio una citazione, come il modellino con due campate delle Logge aretine, presentato da Vasari ai rettori di Fraternita nel 1572.
Nell’asta spicca anche l’Autoritratto di Vasari, accompagnato dalle Allegorie dell’Architettura, Scultura e Pittura, oltre un’iscrizione che si riferisce alle Vite. Terzo tema quello dei sei serpenti dorati. Premesso che nel Proemio delle Vite si legge un magistrale paragrafo sul "mettere d’oro a bolo", trovando "investigazione sofistica il trovar modo che l’oro si battesse in fogli sì sottilmente", è bene ricordare alcuni altri assunti vasariani per capire il significato dei serpenti.
Arte e natura per cominciare, che può essere adattato anche ai principi di Frangi, da sempre attento all’elemento naturale. Lo dimostra anche la mostra aretina Le mille vite Showboat, curata da Giovanni Agosti.
Serpenti che in realtà sono rami dorati e che hanno un profondo significato simbolico e anche un riferimento ad un’opera, che ha cambiato la vita di Vasari, l’Immacolata Concezione dipinta nel 1540 per Bindo Altoviti nella chiesa dei Santissimi Apostoli a Firenze. Nella lancia d’oro della Giostra del Saracino, grazie all’idea di Frangi, ramo, albero e serpente si intrecciano in un unico elemento naturale.
Liletta Fornasari