
La scommessa su Aisland: "Diciamo basta alle tasse"
Si chiama Aisland l’ultimo progetto sul quale aveva investito Samuele Landi: una città galleggiante sull’acqua al largo di Dubai. Un progetto avveniristico, una sorta di comunità galleggiante che a pieno regime, secondo quanto riportato nella presentazione ufficiale "potrà ospitare fino a 5mila persone, con abitazioni, negozi e laboratori tecnologici disposti su venti piattaforme galleggianti in acque internazionali. Una superficie di 180mila metri quadrati per coloro che vogliono vivere al largo per una migliore qualità della vita e lontano dall’inquinamento delle città metropolitane".
"Vogliamo creare un nuovo modo di vivere per le future generazioni – aveva dichiarato Samuele Landi in un’intervista ripresa anche dal sito web Informarezzo – lontano dalle imposizioni di governi autocrati e attenti soltanto a sfruttare il lavoro degli individui al fine di incassare tasse e balzelli destinati a ingrassare l’apparato statale, divenuto un pachiderma inutile".
Proprio su una delle chiatte di Aisland sarebbe avvenuto l’incidente che ha coinvolto Landi, anche se le autorità emiratine sarebbero abbastanza fiduciose sul fatto che l’ex ad di Eutelia essere ancora vivo in mare.
Samuele Landi nasce ad Arezzo nel 1965. In gioventù raggiunge importanti traguardi sportivi. Paracadutista ma anche campione italiano di enduro negli anni Ottanta e più tardi partecipa a cinque edizioni della Parigi-Dakar, la leggendaria corsa nel deserto, insieme all’amico e campione Fabrizio Meoni.