REDAZIONE AREZZO

La provincia sale in scena. La Volpe cala il tris d’assi

Stasera al Teatro comunale Mario Spina di Castiglion Fiorentino va in scena "Le Volpi", spettacolo che indaga le logiche della politica e la corruzione, con un cast di interpreti eccezionali.

La provincia sale in scena. La Volpe cala il tris d’assi

Un nuovo appuntamento della stagione del Teatro comunale Mario Spina di Castiglion Fiorentino: stasera alle 20.45, è in programma "Le Volpi", spettacolo di Lucia Franchi e Luca Ricci della compagnia CapoTrave, con Antonella Attili, Giorgio Colangeli e Federica Ombrato, che prende il ruolo della figlia, interpretato da Luisa Merloni nelle date del 2023.

Dopo il successo di La lotta al terrore e Piccola Patria, che hanno attraversato l’Italia con oltre 70 repliche, questo nuovo lavoro torna nella Provincia italiana, per indagare le logiche della politica, i suoi cortocircuiti, in una storia che affronta il tema della corruzione.

Protagonista un trio di interpreti eccezionali: Antonella Attili attrice in "Nuovo Cinema Paradiso" di Giuseppe Tornatore, "Il Paradiso delle Signore", "Propaganda Live", Giorgio Colangeli che ha recitato ne "La cena" di Ettore Scola, "L’aria Salata" di Alessandro Angelini, "Il divo" di Paolo Sorrentino e Federica Ombrato diretta tra gli altri da Carmelo Rifici, Leonardo Lidi, e al cinema da Marco Bellocchio.

Nell’ombra di una sala da pranzo, all’ora del caffè, in un’assolata domenica di agosto, si incontrano due piccoli notabili della politica locale e la figlia di una di loro. Davanti a un vassoio di biscotti vegani, si confessano legittimi appetiti e interessi naturali, si stringono e si sciolgono accordi, si regola la maniera migliore di distribuire favori e concessioni, incarichi di servizio e supposti vantaggi.

La provincia italiana è la vera protagonista della vicenda, quale microcosmo in cui osservare le dinamiche di potere, che hanno sempre a che fare con i desideri e le ossessioni degli individui. Morbidamente, si scivola dentro un meccanismo autoassolutorio per cui è legittimo riservarsi qualche esiguo tornaconto personale, dopo essersi tanto impegnati nella gestione della cosa pubblica.

La corruzione è proprio questo concedere a se stessi lo spazio di una impercettibile eccezione. Come scrive Leonardo Sciascia nel suo romanzo "Todo modo": "i grandi guadagni fanno scomparire i grandi principi, e i piccoli fanno scomparire i piccoli fanatismi".