AREZZO
"Eventi sismici di questo tipo rientrano nella normale attività in una zona come la nostra", spiega la Protezione Civile. Dopo la scossa di ieri mattina alle 5,10 con epicentro Marradi, anche Arezzo si è svegliata con la paura del terremoto. La Protezione civile ha subito attivato il centro intercomunale del Casentino, quello più vicino per la gestione degli eventi. "Nella prima mezz’ora dalla scossa è apparso abbastanza chiaro che non c’erano stati problemi nonostante il terremoto si fosse sentito bene anche da noi – spiega la Protezione Civile - essendoci state scosse forti nel terremoto del 2019 la maggior parte degli edifici risultavano a norma quindi non si sono registrati danni di rilievo". Resta la paura con cui una zona come la nostra è abituata a fare i conti. "Ci siamo confrontati con l’Ingv sulla genesi – prosegue la Protezione Civile – siamo in una zona sismica nota che si sta comportando nella norma mostrando attività che avvengono regolarmente e a cui questo territorio è abituato".
L’attenzione resta alta, così come l’informazione della popolazione. Fondamentali alcune norme da interiorizzare.
"La protezione civile è sempre attiva anche quando non c’è emergenza: sabato scorso abbiamo iniziato il primo corso di formazione con i volontari che andranno a parlare nelle scuole – spiega la Protezione civile di Arezzo – obiettivo diffondere le buone norme di comportamento in caso di evento sismico, capire come proteggersi. E’ stato infatti firmato un protocollo d’intesa tra Provincia e Ufficio scolastico provinciale per andare nelle scuole a promuovere le buone pratiche di protezione civile, la campagna partirà con questo anno scolastico e sarà rivolta a tutte le scuole di ogni ordine e grado. Le nostre strutture sono sempre pronte ad operare".
Ma quali sono i comportamenti da ricordare in caso di terremoto? La protezione civile attraverso il piano "Io non rischio", ha messo a punto una serie di indicazioni condivise col Comune per imparare a ridurre gli effetti del terremoto.
"Il Comune di Arezzo come tutti quelli della provincia, è dotato di un piano di protezione civile che individua aree di emergenza – spiega la protezione civile – si tratta di un’area di attesa della popolazione, di solito una piazza o un campo sportivo, zone senza edifici intorno in cui la popolazione si può recare. Il Comune è in contatto con i cittadini con la App cittadino informato che invitiamo tutti a scaricare. Tra gli accorgimenti da seguire: far fare valutazioni sulla propria abitazione e apportare interventi di adeguamento sismico".
Angela Baldi