REDAZIONE AREZZO

La piccola Fuorigrotta Tifo e fuochi artificiali incendiano la notte Caroselli fino a tardi

Al fischio finale la tifoseria azzurra invade il centro tra botti e petardi. Corse in auto con le bandiere, nuvola azzurra intorno a Guido Monaco.

La piccola Fuorigrotta Tifo e fuochi artificiali incendiano la notte Caroselli fino a tardi

È azzurro il cielo sopra Guido Monaco. L’inventore delle sette note, sempre più stralunato e sorpreso, si ritrova all’ennesimo crocevia dei caroselli. Ma stavolta non sono quelli amaranto dell’Arezzo. Una nuvola azzurra lo avvolge al centro della piazza. Una nuvola alimentata dai fumogeni ma anche dai botti e dai petardi che tempestano il centro. Da pochi minuti il Napoli ha vinto lo scudetto. Ed è una Napoli milionaria quella che si raccoglie tra le strade e le piazze. Le auto con le bandiere al vento corrono fra le strade, come ogni carosello comanda.

Ma alla fine la calamita è una sola ed è quella che gravita tra via Roma, via Crispi e il naso perplesso di Guido Monaco. All’angolo di fronte macchine e moto vengono lasciate in sospeso, come appese ad un nuovo parcheggio. E da ogni macchina vedi famiglie in tuta azzurra unirsi alla festa.

Fuorigrotta in salsa aretina, un piccolo delirio che colora la notte. C’è chi esce dal cinema e si concentra su uno spettacolo nuovo di zecca, c’è chi passeggia e si unisce alla festa che cresce. Una festa alla quale da anni non assistevi. Perché chi vince sempre non ha lo stesso entusiasmo di chi trionfa dopo 33 anni. Ma il popolo azzurro c’è. E al momento giusto scende in piazza.

Davanti ai Portici ecco lo sbandieramento di punta. Un signore scende dalla moto e non ha neanche il tempo di togliersi il casco, si lancia subito nei virtuosismi di bandiera. Le immagini di Maradona campeggiano dappertutto, fin sotto il naso di Guido Monaco. Mentre dall’alto continuano a scoppiare i botti, un altro dei motori è in zona Giotto a ridosso del parco, tra le mani passano fumogeni e oggetti luminosi.

Un trailer di Capodanno se le maglie azzurre non indicassero la strada dello scudetto. Il numero più gettonato? Il 10, che campeggia sulle spalle dei più. C’è chi si conosce e si abbraccia, c’è chi si scopre per la prima volta e si abbraccia lo stesso.

L’abbraccio del tifo, che dalla piazza si allarga dappertutto, invade via Spinello, risale verso la zona Giotto. Mentre è sempre più azzurro il cielo sopra Guido Monaco.

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