
La signora Carla
Arezzo, 19 novembre 2020 - Carla è un’ottantenne che a sentirla al telefono gliene daresti venti (di anni). La voce è squillante, la battuta pronta: con lei l’intervista inciampa spesso su una sonora risata. Merce rara in tempi di Covid, quando il presente e il futuro diventano punti interrogativi e l’età è l’elemento che rende il virus una minaccia troppo immediata.
Carla Laurenzi vive da qualche tempo in una casa famiglia che si chiama Il Girasole e ospita altri sette anziani come lei. «La media d’età sarà sopra i novant’anni» sospira Carla in una mattina come le altre, nella clausura per la seconda ondata. Gli otto ospiti del Girasole sono tutti autosufficienti nonostante l’età, vivono in un appartamento senza barriere architettoniche al quinto piano di uno dei palazzi di Campo di Marte.
La scelta di un percorso in comunità che favorisce i momenti di socializzazione tra persone non più giovani. Non amano la solitudine e hanno bisogno di un’assistenza minima. La vita, nel palazzo dove una volta c’era la Standa, si è trasformata con la pandemia.
«È cambiato tutto con l’ingresso in zona rossa – racconta Carla, pensionata con un passato da impiegata di un consorzio agrario – uscivamo spesso, da soli o in gruppo. Per fare una passeggiata, per frequentare un parco o anche per andare a mangiare una pizza, come abbiamo fatto nell’ultima sera utile prima delle ultime restrizioni. Questa è un’isola felice, anche perché non ci sono mai stati contagiati come è successo in altre strutture. Siamo molto controllati, evitiamo ogni contatto con l’esterno».
Una recente ricerca dice che oltre 14 milioni di persone in Italia convivono con una patologia cronica e di questi 8,4 milioni sono ultra sessantacinquenni. Grandi numeri che non cambiano nulla nella vita quotidiana di una piccola comunità che condivide l’appartamento di Campo di Marte: un po’ di trasmissioni alla tv, qualche rivista di enigmistica, una partita a carte per far correre un pomeriggio.
E ogni giorno colazione, pranzo e cena tutti insieme: «I miei coinquilini sono molto golosi, alle 10 c’è uno spuntino e un altro nel pomeriggio, sono tutti sempre pronti a muovere la forchetta». Carla Laurenzi se la ride di gusto un’altra volta. Nella casa famiglia I Girasoli ha tutta l’aria di essere la capo-popolo: «Ho comprato un biglietto della lotteria Italia e ho detto a tutti che se vinco a maggio andiamo tutti insieme in America a fare una crociera con la Royal Caribbean, la nave dei milionari. Magari ne conquistiamo anche uno», aggiunge più ironica che maliziosa.
Poi si fa improvvisamente seria: «Loro vivono di questo sogno. Anche perché adesso siamo chiusi qui ed è davvero dura. Per ora tutto bene, ma con il passare dei giorni stare chiusi qui diventa un po’ pesante». Con l’ultimo decreto governativo sono infatti vietate le uscite dall’appartamento e bloccate le visite dei parenti. «Con i miei figli, al massimo ci vediamo io affacciata alla porta e loro in fondo al corridoio. Oppure si fa quell’altra cosa, come si chiama?».
La videoconferenza, il modo per vedere i nipoti dallo schermo del cellulare, in attesa di tornare a fare vita normale: «Il non poter uscire mi pesa molto, ma sono sicura che presto torneremo a riconquistare la libertà di fare una passeggiata». È l’ultima risata di Carla, quella che suona meglio di tutte.