La memoria di Nia, dalla Svezia a Civitella: "È giusto ricordare anche se fa male"

Oggi ha 94 anni, nel 1944 perse i genitori trucidati dai nazisti. Tra poche ore il rientro in Italia per partecipare alle celebrazioni con il presidente Mattarella e i familiari delle vittime della strage

Operai al lavoro in piazza don Alcide Lazzeri per l'arrivo del presidente Mattarella

Operai al lavoro in piazza don Alcide Lazzeri per l'arrivo del presidente Mattarella

Civitella (Arezzo), 23 aprile 2024 – “Guardi sono impegnata, tra poco devo iniziare la mia lezione. Domani (oggi, ndr ) mi metterò in viaggio e giovedì sarò a Civitella, ci vediamo in piazza". La voce è squillante all’altro capo del telefono, in Svezia. A sentirla Nia Cau non dimostra affatto i suoi 94 anni. "Nonostante l’età faccio ancora l’insegnante e tra pochi minuti inizia la mia lezione" aggiunge per spiegare i minuti contati soprattutto a ridosso di un viaggio in Italia per prendere parte al 25 aprile con il presidente Mattarella.

Nia nell’estate del 1944 aveva solo 14 anni quando era rifugiata con i genitori - il padre Giovanni e la madre Helga Elmqvist - da Firenze in Gebbia. Lui insegnante di scienze naturali agli Scolopi di Firenze e d autore di testi scolastici. Lei, Helga, svedese, traduttrice di favole nordiche e illustratrice. La sua conoscenza delle lingue aveva attirato l’attenzione dei nazisti, i quali l’avevano spesso chiamata come interprete al comando di Monte San Savino. I partigiani pensavano che quella signora svedese fosse una spia, e solo dopo un interrogatorio capirono in realtà che nulla aveva a che fare con i nazisti, anzi. Helga dopo l’uccisione dei militari al Dopolavoro di Civitella provò ad evitare la rappresaglia, cercando di spiegare ai tedeschi che la popolazione era innocente.

Un appello che cadde nel vuoto e che nei giorni dell’eccidio vide l’arresto di Giovanni Cau e della moglie, la fucilazione, con i loro corpi occultati nella fornace di Monte San Savino. Solo molti mesi dopo le loro spoglie vennero scoperte e recuperate. "L’ultima volta che sono venuta in Italia è stato lo scorso ottobre - racconta Nia - ero insieme a mia figlia e anche in quella occasione sono stata a Civitella". I luoghi della memoria, quelli dell’adolescenza, ma anche della violenza e delle atrocità della guerra, con le immagini ancora ben nitide. "Mi è rimasto impresso tutto quello che accadde in quei giorni, me lo porto dentro - ricorda Nia - mi fa male ripensare a quei giorni. È un altro dei motivi per cui sono venuta di rado, però credo sia importante e giusto ricordare quello che è successo a Civitella". Questa mattina la signora Cau si imbarcherà sul volo che dalla Svezia la porterà a ricongiungersi con il nipote - il figlio del fratello scomparso 20 anni fa - e con lui volerà poi a Pisa per raggiungere quindi Civitella. "Mi hanno dato il programma, gli orari per i trasferimenti e accedere alla piazza dove ritroverò alcune persone amiche - spiega, aggiungendo poi - siamo rimasti in pochi, testimoni di quel periodo".

Tra l’altro proprio giovedì prossimo il Comune di Monte San Savino inaugurerà il Giardino del Ricordo a ridosso della scuola elementare. Un’area verde con i cippi che riportano i nomi delle vittime della furia nazifascista. E proprio sue due cippi sono riportati i nomi di Giovanni Cau ed Helga Elmqvist. "Appena ho saputo dell’arrivo in Italia di Nia - dice il sindaco Bennati - ho cercato di prendere contatti con lei per averla come nostra ospite nel corso della cerimonia che si terrà nel pomeriggio".