LUCIA BIGOZZI
Cronaca

La grande mostra. Il nostro Trecento incanta New York

Il polittico di Pietro Lorenzetti al Metropolitan Museum conquista il pubblico e anche le cover dei quotidiani.

La grande mostra. Il nostro Trecento incanta New York

Il polittico di Pietro Lorenzetti al Metropolitan Museum conquista il pubblico e anche le cover dei quotidiani.

A New York si commuvono davanti alla luce d’oro del Polittico di Lorenzetti. E il capolavoro diventa la star della mostra-evento al Metropolitan Museum, ne scrive il New York Times che dedica la prima pagina dello speciale cultura e sceglie proprio l’opera di Pietro per raccontare la rassegna sulla pittura senese del Trecento.

"La magnifica mostra fosforescente intitolata ‘Siena: The Rise of Painting, 1300-1350’ al Metropolitan Museum of Art è un evento visivo di pura bellezza a 24 carati e un colpo di genio accademico a più livelli" è l’articolo che racconta l’evento e sceglie come simbolo il capolavoro custodito nella Pieve di Santa Maria, ad Arezzo. Tempera e oro, le figure dei santi, tra i quali il patrono della città, San Donato. È uno dei gioielli della grande esposizione al Met che sta conquistando la Grande Mela, opera di vetrina, dice Marzia Benini: "Un’emozione straordinaria".

Per lei, una delle restauratrici del capolavoro di Lorenzetti insieme a Paola Baldetti e a Isabella Droandi (l’anima dell’intervento, scomparsa troppo presto), la preview al Met è il coronamento di quel sogno che all’origine sembrava quasi impossibile ma che grazie anche al contributo di due coppie di mecenati americani, è diventato realtà nel 2020 con il ricollocamento dell’opera nella sua locazione originaria ad Arezzo.

La foto di Isabella Droandi stretta tra le mani, negli scatti-ricordo accanto a Paola Baldetti e Sandra Rogialli, insieme ai finanziatori d’oltreoceano Pam e Doug Walter e Kathy e Peter Darrow, è la sintesi di una passione che lega, rinsalda, accomuna.

"Abbiamo vissuto un’esperienza unica, accolte dal co-curatore della mostra Stephan Wolohojian che ci ha invitato a un’anteprima riservata a un gruppo ristretto di persone e così abbiamo potuto ammirare il nostro Lorenzetti, collocato nella parte centrale del percorso espositivo".

Una passerella da star per il Polittico che nell’avvio della mostra "ha letteralmente commosso i visitatori e lo stesso Stephan Wolohojian, che conosce molto bene il capolavoro aretino".

Poi il vernissage con il sindaco Alessandro Ghinelli volato a New York e in prima linea per il "viaggio" oltreoceano del capolavoro di Lorenzetti, ora a New York e da marzo a Londra, alla National Gallery. È lui che dopo lo stop imposto dalle pandemia, ha riallacciato i fili con il Met e ripreso il cammino dell’esposizione che a marzo scorso ha portato in Pieve i vertici delle Gallerie newyorkese e londinese per un sopralluogo servito a mettere a punto tutti i dettagli del trasferimento. Le restauratrici del Gruppo Ricerca ne hanno seguito le fasi illustrando agli esperti il lungo intervento sull’opera.

Dal vernissage alla cena con il console italiano a New York Fabrizio Di Michele "con il quale abbiamo conversato sui capolavori in mostra e il patrimonio artistico della nostra città" rievoca Marzia Benini appena rientrata dall’America. "Il Met ha preso in prestito dalla città toscana di Arezzo, a circa 50 miglia da Siena, la prima pala d’altare conosciuta di Pietro, un capolavoro turrito, alto 11 piedi, quasi intatto di un artista che, dopo aver lavorato alla “Maestà”, sta proseguendo con la sua variazione più modesta ma comunque stupenda", scrive il New York Times.

E a marzo si replica: la mostra sul Trecento senese dominerà la primavera della National Gallery di Londra. Arezzo e la Toscana saranno ancora in prima fila.