
AREZZO
Era la grande notte del trionfo, quella del successo rossoverde. La notte della cena della vittoria e della celebrazione di un trionfo che mancava dal 5 settembre 2021 ma che soprattutto ha permesso ai rossoverdi di tornare nell’albo d’oro della Giostra del Saracino in testa seppur in compagnia di Porta Santo Spirito. A Porta Crucifera erano oltre millecento i quartieristi a tavola per celebrare un secolo di storia dell’Arezzo calcio. Fuochi d’artificio come benvenuto, i cartoncini che piovono dal cielo a colorare lo slargo e a rendere spettacolare la cena: Martino Gianni di cartone per scherzare un po’ con i rivali di Sant’Andrea. Un appuntamento che ha visto la partecipazione anche di chi ha materealmente messo nero su bianco il bozzetto vincitore, vale a dire Paolo Antonio Toci, tra l’altro da sempre legato ai colori rossoverdi. Ma insieme a Toci anche il maestro Conti, ovvero colui che tramuta l’idea del bozzetto nel legno che viene poi dipinto e rivestito della lancia d’oro. Tra gli ospiti anche il vescovo Andrea Migliavacca che ha preso la parola durante la cena: "La Giostra è il cuore della città". Ma ovviamente la festa del popolo di Colcitrone è stata anche la festa e la celebrazione dei due giostratori che poche settimane fa hanno portato a Palazzo Alberti la lancia d’oro numero 39. "In un solo anno - ha sottolineato il rettore Fazzuoli al riguardo - siamo subito arrivati ad ottenere una vittoria con la nostra nuova accoppiata. Lorenzo Vanneschi che già conoscevamo e con Niccolò Paffetti che è riuscito a vincere la lancia d’oro in brevissimo tempo. Penso che ci daranno ancora altre soddisfazioni". Intanto però è tempo di celebrare il successo e una lancia d’oro che era sicuramente tra le più ambite mai realizzate per quel legame tra Giostra e calcio che da sempre fa battere forte il cuore agli aretini.