La Asl contro i manifesti no-vax: «Vaccinarsi scelta etica»

Oggi scade il termine per presentare i certificati a scuola

Manifesti No Vax

Manifesti No Vax

Arezzo, 10 marzo 2018 - Il termine  per presentare alle scuole le certificazioni che attestano l’avvenuta vaccinazione degli studenti per i dieci vaccini obbligatori previsti dalla legge scade oggi ma alla vigilia della scadenza, ad Arezzo è spuntato un manifesto firmato dal Comilva, il coordinamento del movimento italiano per la libertà delle vaccinazioni, che recita a caratteri cubitali: «Vaccinarsi è un’azione volontaria non esente da rischi. Informati prima di vaccinare tuo figlio». Un manifesto che ha provocato un’ondata di reazioni, anche sdegnate. Ne abbiamo parlato con la responsabile del dipartimento di prevenzione e igiene dell’ospedale San Donato Teresa Maurello.

«Mi piacerebbe chiedere ai membri del Comilva se conoscono scelte non esenti da rischi. Anche mettersi in auto ogni giorno lo è. Ma quelli che si corrono con le vaccinazioni sono infinitamente inferiori rispetto ai rischi derivanti dal diffondersi delle malattie infettive che si vogliono prevenire».

L’avvocato del diavolo obietterebbe che fino a poco tempo fa i bimbi si ammalavano di morbillo e varicella e non sono morti...

«Una volta c’era meno evidenza giornalistica sugli effetti avversi delle malattie infettive sui ragazzi non vaccinati. Non è che il problema non ci fosse, è che si accettava il fatto che morbillo, varicella, rosolia potessero avere delle complicanze. Quando erano piccoli quelli della mia generazione era obbligatoria l’anti difetrica, l’antipolio non la facevano tutti, c’era l’antivaiolosa ma la disponibilità dei vaccini era limitata. Oggi, essendoci i mezzi, si fa la scelta più razionale»

Si parla anche di costi...

«Cosa è meglio, spendere 10 euro per un vaccino contro il tetano o centinaia di migliaia di euro per curare in rianimazione una persona che lo ha contratto, con il rischio che non ce la faccia?»

Resiste il mito del vaccino che provoca l’autismo...

«Un terribile equivoco nato da un articolo pubblicato tanti anni fa da Andrew Wakefield. L’ articolo è stato ritirato, il medico in questione è stato radiato perché i suoi studi contenevano dei falsi. Successivamente alle sue pubblicazioni, sono state fatte centinaia di studi, mai uno che corroborasse la tesi del vaccino che causa autismo. Tuttavia, il mito resiste, quell’articolo ha fatto dei danni enormi».

Ripetiamo ancora una volta, perché vaccinarsi?

«E’ l’unico modo per eliminare alcune malattie infettive. E la vaccinazione protegge anche chi, per le cause più svariate, non può farlo».