Inferno di fango in Romagna Il racconto dei pompieri "Salvate quaranta persone"

La missione della squadra aretina nelle zone di Senigallia, Forlì e Ravenna "Abbiamo convinto una coppia a lasciare casa con un viaggio in gondola".

Inferno di fango in Romagna  Il racconto dei pompieri  "Salvate quaranta persone"

Inferno di fango in Romagna Il racconto dei pompieri "Salvate quaranta persone"

di Lucia Bigozzi

"Un viaggio in gondola, come una seconda luna di miele" è stata la chiave per convincere una coppia di ottantenni a lasciare quel casolare circondato dall’acqua che aveva già invaso il primo piano dell’abitazione, nell’Emilia Romagna devastata dalla furia del maltempo. Non volevano abbondare la casa dove hanno vissuto una vita insieme, e dove non avrebbero mai pensato di restare prigionieri. La pioggia incessante ha trasformato tutto in un incubo.

"Quando siamo arrivati, erano alla finestra della loro camera, al secondo piano, mentre il primo era invaso dal fango", dice Simone, uno dei tre vigili del fuoco, specialisti della squadra di soccorso fluviale del comando di Arezzo, impegnati da martedì nelle operazioni di salvataggio delle persone salite sui tetti o ai piani alti delle abitazioni, intrappolati nel fango. Hanno lavorato senza sosta tra Marche ed Emilia Romagna, in particolare nella zona di Forlì.

"Siamo stati attivati appena scattata l’emergenza e abbiamo preso parte agli interventi, come direzione regionale toscana. In altre parole, facciamo parte di una sezione operativa composta da tutti i comandi della regione", spiega Simone che sulle spalle ha esperienze tostissime, che lo hanno formato sul piano professionale e umano: dal terremoto in Abruzzo al disastro della nave Concordia. Sono centinaia gli interventi di soccorso eseguiti con i colleghi in tre giorni e una quarantina le persone salvate nelle zone alle quali il team aretino è stato assegnato: Senigallia, Forlì e Ravenna. "Siamo specializzati in tecniche alpinistiche e fluviali. Qui gli interventi erano finalizzati al recupero delle persone con il gommone". È stato così per la coppia di anziani nel casolare isolato. La figlia è riuscita a far capire ai vigili del fuoco aretini il luogo dove raggiungere i genitori.

"È stato un vero e proprio viaggio, abbiamo impiegato tempo raggiungere quel luogo, in aperta campagna". Anche se la campagna ormai è ridotta a un "mare" giallo di acqua e fango che ha inghiottito auto, case e si è portato via la vita di nove persone. "Siamo riusciti a convincerli proponendo loro un viaggio nel gommone che abbiamo descritto immaginandolo come una gondola". È l’immagine che ha sciolto la ritrosìa dei primi momenti all’idea di dover lasciare la casa e ogni cosa costruita insieme. Nel viaggio in "gondola" lentamente la tensione si è allentata.

"Sono sembrati più tranquilli e i loro sguardi erano più distesi; sapevano di essere al sicuro e che il peggio era passato", racconta Simone. Il recupero con il gommone a remi è stato eseguito da due squadre aretine, già rientrate al campo base di Forlì per l’avvicendamento con altri colleghi in partenza per le zone colpite dall’alluvione. Il viaggio di ritorno verso Arezzo è ricco dell’esperienza sul campo e aggiunge un altro capitolo nel soccorso a chi è in pericolo.

"Ci ha colpito molto la gratitudine della gente che abbiamo portato al sicuro. Molti erano in preda alla paura, rispetto a un evento mai visto prima. Ma in questi casi, il lato umano è il passepartout per entrare in sintonia, sbloccare la tensione e rassicurare. "Da ogni persona che abbiamo recuperato e trasportato sul gommone, abbiamo ricevuto collaborazione e affetto". Ma le immagini, i volti, le voci, resteranno tra i ricordi indelebili. Come quella coppia, in viaggio sulla "gondola" verso la salvezza.