LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Incidente frontale, il racconto commosso dei genitori: "Jacopo morto prima della tesi"

Come Giulia, il ragazzo scompare a un passo dalla laurea. Folla all’addio. Dossier Istat sulle zone rosse

Il luogo dove è avvenuto l'incidente mortale

Arezzo, 20 novembre 2023 – ”Jacopo diceva che i social non sono la vita reale, ma solo una rappresentazione effimera". Li aveva messi da parte, come qualcosa di inutile e perfino ingombrante perché distoglie da ciò che conta. Per lui, a 24 anni, contava la laurea in infermieristica che avrebbe dovuto discutere a giorni, il 13 dicembre. Come Giulia Cecchettin.

La laurea era il suo passepartout per mettere in pratica la professione che aveva scelto. "Aiutare chi ha bisogno, chi si trova in difficoltà, chi ha una malattia o chi è anziano e solo", spiega Marco Sciabolini, padre di Jacopo .

La sua giovane vita si è spezzata sull’asfalto della statale 327, una delle strade a più alto tasso di incidenti, tra le più pericolose insieme all’ormai famigerata strada regionale 71 che collega Valdichiana e Casentino. Il rapporto Istat parla chiaro e colloca la strada regionale 71 tra le vie di comunicazione dove si registra il maggior numero di incidenti. Ma c’è un altro osservato speciale: il raccordo Arezzo-Battifolle, qui gli indici di mortalità e di gravità raggiungono rispettivamente 33,3 e 11,1. Secondo l’indagine condotta a livello regionale e riferita al 2022, l’indice di mortalità cresce nelle province di Arezzo (da 2,1 a 3,1) Siena (da 2,4 a 3,1) e Lucca (da 0,9 a 1,7) rispetto al 2021. In Toscana ci sono stati 15.111 incidenti stradali, con 225 vittime e 19.307 persone ferite. Un bollettino di guerra.

La vita di Jacopo si è spezzata sul nastro d’asfalto che collega Foiano ad Arezzo, nel giorno in cui stava andando all’appuntamento con la prof dell’università: nel sedile della fiat Panda aveva la bozza della sua tesi. "Doveva fare il punto sull’ultima parte, ma il lavoro era già completato", dice Marco che stringe Michela, la moglie, nel momento più doloroso, quello del distacco. Ieri tanta gente ha riempito la chiesa del Carmine, per salutare quel ragazzo "calmo, sereno, sorridente, con il desiderio e la determinazione di essere di aiuto agli altri".

Quel ragazzo che a 18 anni aveva chiesto al padre di poter donare il sangue associandosi all’Avis foianese e da sei anni condivideva l’impegno proprio con Marco. Non solo: per superare "l’ostacolo" delle allergie stagionali "ci eravamo sottoposti entrambi a una serie di test e con i medici avevamo individuato due periodi all’anno per sottoporci al prelievo senza problemi". Era la loro personalissima "agenda" del donatore.

Ieri Jacopo e il padre avrebbero dovuto essere insieme, per un’altra missione di umanità. "Da tempo avevamo fissato il nostro turno di volontariato a sostegno del Banco di solidarietà Pier Giorgio Frassati. Avevamo dato disponibilità per oggi, ma non abbiamo potuto farlo".

La voce si interrompe, il dolore sale in gola ma il racconto su Jacopo riprende. "Aveva tantissimi amici e fino dalle scuole medie aveva manifestato l’intenzione di studiare e formarsi in ambito sanitario. La specializzazione in infermieristica era stata una scelta consapevole, non tanto per la sicurezza di un posto di lavoro, quanto piuttosto per l’idea di essere utile alle persone in difficoltà". Per questo, desiderava fare esperienza lavorativa anche nelle Rsa, a contatto con gli anziani e con un mondo lontanissimo dal suo, spesso attraversato da solitudini interiori. Un ragazzo che lascia una traccia profonda nella sua comunità e non solo.

È lo stesso slancio verso chi ha bisogno, che ha animato la breve vita di Federica Canneti, spezzata a 22 anni sull’asfalto della strada regionale 71, a Vitiano in una sera che avrebbe dovuto essere di festa, insieme agli amici. Lei studiava ostetricia e sognava di lavorare in Africa, assistendo le donne che partoriscono spesso in condizioni di alto rischio. Nel suo nome, ora altre studentesse potranno farlo grazie alle borse di studio promosse dalla famiglia insieme all’università.

Ieri a Castiglion Fiorentino, nel suo ricordo, tante persone hanno aderito alla Camminata delle Farfalle: una marcia silenziosa per custodire la memoria di una ragazza che progettava il suo futuro pensando sempre alle persone più fragili.

Jacopo e Federica, due esempi per tutti.